Sono almeno 4800 i poveri nella Provincia di Rimini, 2726 nella sola città. Ma il numero di chi non ha nulla, di chi vive nella miseria più nera potrebbe essere assai più grande perché il dato non tiene conto di chi non si rivolge alla Caritas e in ogni caso non è la cifra complessiva degli assistiti da questa organizzazione umanitaria. I numeri emersi dal report sulla povertà 2005 – elaborato dall’Osservatorio della Caritas di Rimini – sono sconfortanti, specie se si tiene conto del contesto socio-economico della Riviera Romagnola, una delle zone più ricche della penisola. I poveri sono in gran parte extracomunitari – circa l’80% del totale – e gran parte di essi sono irregolari. Tantissime le donne dell’est-europeo, giunte in Italia per svolgere il lavoro di badanti e che poi si trovano in una situazione di estrema precarietà a livello abitativo e di lavoro. Ai centri d’ascolto della Caritas si sono rivolti lo scorso anno 526 ucraini, 485 rumeni, 256 moldavi e così via. Tanti anche gli italiani in difficoltà - soprattutto uomini soli - e il loro numero è in costante aumento; ma non mancano famiglie residenti che non riescono più a pagare l’affitto e le utenze: i cosiddetti “nuovi poveri”. La caritas nel 2005 ha effettuato prestiti per 165.000 euro. Nella sola sede centrale di Rimini, di via Madonna della Scala, sono stati offerti oltre 50.000 pasti; 4.500 le presenze nel dormitorio.
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