Oggi la Corte Suprema del Pakistan ha deciso di bloccare l'esecuzione della condanna a morte di un detenuto che soffre di schizofrenia.
Imdad Ali di 50 anni, questo il nome del condannato, è stato arrestato nel 2011 a seguito dell'uccisione di un religioso musulmano. L'esecuzione a morte era stata fissata per mercoledì prossimo, ma la Corte Suprema ha deciso di riesaminare la sentenza del 21 ottobre in cui aveva respinto l'appello dei legali della difesa sostenendo che "la schizofrenia non era una patologia mentale permanente". Lo riferisce GEO TV.
La revisione del caso da parte del massimo tribunale pachistano è anche frutto degli sforzi del team legale costituito dalla ong Justice Project Pakistan e dalle sollecitazioni di organismi per la difesa dei diritti umani, come Amnesty International e Human Rights Watch.
Imdad Ali di 50 anni, questo il nome del condannato, è stato arrestato nel 2011 a seguito dell'uccisione di un religioso musulmano. L'esecuzione a morte era stata fissata per mercoledì prossimo, ma la Corte Suprema ha deciso di riesaminare la sentenza del 21 ottobre in cui aveva respinto l'appello dei legali della difesa sostenendo che "la schizofrenia non era una patologia mentale permanente". Lo riferisce GEO TV.
La revisione del caso da parte del massimo tribunale pachistano è anche frutto degli sforzi del team legale costituito dalla ong Justice Project Pakistan e dalle sollecitazioni di organismi per la difesa dei diritti umani, come Amnesty International e Human Rights Watch.
Riproduzione riservata ©