D'ora in poi, sui banconi di vendita, il pane fresco e artigianale dovrà essere ben distinguibile da quello preconfezionato e industriale. Lo stabilisce il decreto delegato n.110, emesso dal Congresso di Stato il 7 agosto scorso. L'intervento legislativo viene accolto con soddisfazione da Unas perchè "colma una lacuna" contro cui la stessa associazione degli artigiani aveva più volte puntato il dito, sollecitando regole per una distinzione commerciale tra pane prodotto artigianalmente e quello congelato e riscaldato poco prima di essere messo in vendita, entrambi quasi mai riconoscibili al momento dell'acquisto nella grande distribuzione. "Ora il decreto- riferisce Unas in una nota- per la prima volta, introduce una differenziazione normativa tra le due tipologie di prodotti e impone una etichettatura diversa per il pane parzialmente cotto, ovvero quello di derivazione industriale". Ed estende l'obbligo anche per i prodotti di pasticceria surgelata o precotta. Non solo: in caso di mancata segnalazione, è prevista una sanzione amministrativa. Per gli artigiani "è un segnale importante- conclude la nota- finalmente si rispetta il lavoro e si tutela e valorizza il pane locale".
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