Più poteri a chi si occupa di emergenze e ricostruzione, ha detto il presidente del Consiglio, rispondendo così anche alle critiche per come ha funzionato il sistema della Protezione Civile, bersagliato dalle critiche.
“Un livello di emergenza straordinario cui si è risposto in modo straordinario”, ha detto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Una nevicata che non si vedeva da 40 anni e tre forti scosse di terremoto sono state “una concatenazione micidiale di eventi”. Difende la Protezione Civile, bersaglio di strali politici in questi giorni, definendola “una delle migliori al mondo” e che anche in questa situazione “ha dimostrato di saper lavorare bene”.
Ora l'obiettivo è di veder sorgere la Protezione Civile 3.0: tra palazzo Chigi e l'Interno, ma anche il dicastero della Difesa, partirà un confronto su meccanismi e procedure di soccorso e di intervento, perché non saranno più ammissibili buchi nella catena informativa, com'è accaduto a Rigopiano.
Il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio non è in discussione: ma servirà una rete di comunicazione più efficiente: Comuni, Province, Regioni, sono terminali fondamentali del sistema di protezione e difesa civile. Se si abbatte una calamità, le prime informazioni devono arrivare proprio dal territorio colpito. “Temo un Paese incattivito – ha concluso il presidente Gentiloni – dove si cerca il giustiziere e il capro espiatorio. Sarà poi compito della magistratura riferire i risultati dei suoi accertamenti, perché la verità serve a far funzionare bene il sistema, non per le vendette”.
Francesca Biliotti
“Un livello di emergenza straordinario cui si è risposto in modo straordinario”, ha detto il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Una nevicata che non si vedeva da 40 anni e tre forti scosse di terremoto sono state “una concatenazione micidiale di eventi”. Difende la Protezione Civile, bersaglio di strali politici in questi giorni, definendola “una delle migliori al mondo” e che anche in questa situazione “ha dimostrato di saper lavorare bene”.
Ora l'obiettivo è di veder sorgere la Protezione Civile 3.0: tra palazzo Chigi e l'Interno, ma anche il dicastero della Difesa, partirà un confronto su meccanismi e procedure di soccorso e di intervento, perché non saranno più ammissibili buchi nella catena informativa, com'è accaduto a Rigopiano.
Il capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio non è in discussione: ma servirà una rete di comunicazione più efficiente: Comuni, Province, Regioni, sono terminali fondamentali del sistema di protezione e difesa civile. Se si abbatte una calamità, le prime informazioni devono arrivare proprio dal territorio colpito. “Temo un Paese incattivito – ha concluso il presidente Gentiloni – dove si cerca il giustiziere e il capro espiatorio. Sarà poi compito della magistratura riferire i risultati dei suoi accertamenti, perché la verità serve a far funzionare bene il sistema, non per le vendette”.
Francesca Biliotti
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