Il Congresso di stato ha preso ufficialmente atto delle dimissioni di Alfeo Montesi dalla direzione generale dell’Iss. In una lettera al governo, dopo il faccia a faccia col segretario alla sanità, Fabio Berardi, seguito all’episodio avvenuto in sala operatoria e alle conseguenti polemiche, Montesi aveva messo per iscritto la sua volontà di rimettere l’incarico.
Oggi il governo ha affidato la direzione generale a Paolo Pasini, già dirigente dell’authority sanitaria riccionese, che a sua volta era stato nominato, alla fine del 2004, quando era direttore del distretto sanitario di Rimini e presidente dell’Associazione direttori e dirigenti di distretto della regione Emilia Romagna.
Pasini assumerà l’incarico dal primo luglio prossimo, e il suo primo atto sarà proporre le nomine per completare le cariche all’interno del comitato esecutivo dell’Iss. Si tratta di sostituire Roberta Mularoni, che a sua volta aveva espresso la volontà di dimettersi dall’incarico di direttore amministrativo. Il nome che circolava in questi giorni, quello di Davide Petrini, non pare essere percorribile: in base alla legge, per ricoprire tale incarico occorrono cinque anni di dirigenza, che Petrini non ha.
Il governo sta lavorando su una rosa di 3-4 nomi tra i quali scegliere. Anche Carlo Antonelli, attuale direttore sanitario, resterà al suo posto fino a che il nuovo direttore generale non avrà proposto i sostituti.
Oggi il governo ha affidato la direzione generale a Paolo Pasini, già dirigente dell’authority sanitaria riccionese, che a sua volta era stato nominato, alla fine del 2004, quando era direttore del distretto sanitario di Rimini e presidente dell’Associazione direttori e dirigenti di distretto della regione Emilia Romagna.
Pasini assumerà l’incarico dal primo luglio prossimo, e il suo primo atto sarà proporre le nomine per completare le cariche all’interno del comitato esecutivo dell’Iss. Si tratta di sostituire Roberta Mularoni, che a sua volta aveva espresso la volontà di dimettersi dall’incarico di direttore amministrativo. Il nome che circolava in questi giorni, quello di Davide Petrini, non pare essere percorribile: in base alla legge, per ricoprire tale incarico occorrono cinque anni di dirigenza, che Petrini non ha.
Il governo sta lavorando su una rosa di 3-4 nomi tra i quali scegliere. Anche Carlo Antonelli, attuale direttore sanitario, resterà al suo posto fino a che il nuovo direttore generale non avrà proposto i sostituti.
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