Durante il suo discorso al Corpo diplomatico, Papa Francesco ricorda il centenario della fine della Prima Guerra Mondiale. "Dalle ceneri della Grande Guerra -afferma il Pontefice- si possono ricavare due moniti, che purtroppo l'umanità non seppe comprendere immediatamente, giungendo nell'arco di un ventennio a combattere un nuovo conflitto ancor più devastante del precedente. Il primo monito è che vincere non significa mai umiliare l'avversario sconfitto".
Papa Francesco ha poi affermato che "la pace non si costruisce come affermazione del potere del vincitore sul vinto. Non è la legge del timore -continua- che dissuade da future aggressioni, bensì la forza della ragionevolezza mite che sprona al dialogo e alla reciproca comprensione per sanare le differenze". Da ciò deriva il secondo monito: "la pace si consolida quando le Nazioni possono confrontarsi in un clima di parità".
Papa Francesco ha poi affermato che "la pace non si costruisce come affermazione del potere del vincitore sul vinto. Non è la legge del timore -continua- che dissuade da future aggressioni, bensì la forza della ragionevolezza mite che sprona al dialogo e alla reciproca comprensione per sanare le differenze". Da ciò deriva il secondo monito: "la pace si consolida quando le Nazioni possono confrontarsi in un clima di parità".
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