"Siamo pastori compassionevoli e misericordiosi, non capi tribù". Nell'incontro con i religiosi e i preti del Sud Sudan, nella Cattedrale di Santa Teresa, Papa Francesco lancia un forte appello che tocca i cuori. Nelle sue parole, l'invito a schierarsi a favore dei più deboli, perché "ingiustizia e prevaricazione schiacciano la gente e si servono della violenza per gestire gli affari all'ombra dei conflitti".
“Non possiamo restare neutrali dinanzi al dolore provocato dalle ingiustizie e dalle violenze perché, là dove una donna o un uomo vengono feriti nei loro diritti fondamentali, Cristo stesso è offeso", ha continuato il Santo Padre, che ha incontrato sacerdoti, religiosi e religiose, esortandoli a portare avanti la loro missione sempre al servizio degli altri.
Guarda ad una chiesa "che sta in mezzo alla vita sofferta del popolo e si sporca le mani per la gente". "Mai dobbiamo esercitare il ministero inseguendo il prestigio religioso e sociale - ha continuato - ma camminando in mezzo e insieme, imparando ad ascoltare e a dialogare, collaborando tra noi ministri e con i laici". E' il penultimo giorno del suo viaggio in Africa. Fino a ieri era in Congo, accolto dal calore di centinaia di migliaia di persone. Ieri, allo stadio di Kinshasa, ha incitato una folla festante a condannare la corruzione.