Il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, e il primo cittadino di Cesena, Paolo Lucchi, hanno scritto al direttore generale dell'Asl Romagna, Marcello Tonini, per chiedere la verifica del corretto funzionamento delle procedure per il rilascio degli attestati di disabilità. Una richiesta che nasce dalla volontà comune dei sindaci delle due città romagnole di mettere un freno agli abusi dei pass disabili, i contrassegni rilasciati dagli uffici mobilità dei Comuni che consentono a chi ha disabilità fisiche certificate di avere agevolazioni rispetto a sosta e viabilità. Pass che però troppo spesso vengono utilizzati in maniera impropria, andando a ledere chi invece ne avrebbe più diritto. Per questo motivo Gnassi e Lucchi hanno chiesto al direttore generale dell'Asl di verificare le procedure per il rilascio degli attestati, "con l'obiettivo - scrivono nella lettera - di correggere eventuali anomalie che portassero a rilasciare improprie certificazioni di disabilità". "Abbiamo monitorato l'andamento dei pass disabili nelle nostre città, confrontandone la quantità con altre città italiane di dimensioni comparabili con Cesena e Rimini - prosegue la lettera - Ne è emerso che la media delle città simili alle nostre, è più o meno attestabile sui 2,50 pass ogni 100 abitanti, mentre questo dato è di 4,20 pass per Cesena (4.080 pass per circa 97.000 abitanti) e per Rimini addirittura di 5,84 (8.572 pass per circa 147.000 abitanti)". Ancora più lampante il divario nel confronto con le altre due città maggiori della stessa Ausl, Forlì (2,6 pass ogni 100 abitanti) e Ravenna (2,5). Il Comune di Rimini ha già definito una prima strada per limitare gli abusi dei cosiddetti 'furbetti', andando a ridurre il numero di auto autorizzate per ciascun disabile (da 5 a 2 targhe assegnate ad ogni permesso), così come l'amministrazione di Cesena ha avviato un procedimento per agevolare i famigliari dei titolari di pass invalidi deceduti nella restituzione del tagliando.
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