Il fatto che sia il primo sciopero unitario nella storia di San Marino la dice lunga su motivazioni e determinazione delle tre forze sindacali, convocate giovedì da Segreteria Sanità e gruppi di maggioranza per parlare di pensioni. Resta il muro contro muro sui prelievi forzosi dal fondo pensioni lavoratori dipendenti, che per i primi anni riducono il contributo dello Stato e disincentivi troppo elevati che penalizzano soprattutto le donne. Il Governo si è detto invece disponibile a superare il tetto pensionistico del 95% che ricade su chi fa turni notturni e festivi. Ma ad una condizione: “ È stato precisato che queste aperture erano eventualmente valutabili a fronte della revoca dello sciopero – racconta il Segretario CSDL Enzo Merlini – e questo a distanza di circa tre settimane dalla nostra richiesta di incontro. È un'ulteriore provocazione. Così come il tema delle bollette. Il Segretario ci ha incontrato ciò che ha già fatto in commissione e anche qui siamo arrivati particolarmente lunghi. Non c'è dubbio che sul tema del metodo ha continuato a sbagliare ancora una volta”.
Lo sciopero porta con sé tutta una serie di temi che oltre a pensioni e tariffe investono anche sanità, bilancio dello Stato, rinnovo dei contratti, caro vita. La CDLS rilancia l'apertura di un tavolo che affronti seriamente tutti i problemi. “Con questo sciopero generale – spiega Gianluca Montanari - non solo vogliamo farci ascoltare ma far cambiare veramente rotta al governo, con un metodo migliore e soprattutto alzando il livello di confronto sui contenuti. Se non si vuole andare incontro ad ulteriori stagioni di conflittualità, abbiamo bisogno di affrontare le tematiche che sono sul tavolo. Occorre rilanciare con l'apertura di un tavolo di confronto di alto livello e tentare di risolverle. Lo sciopero serve anche per capitalizzare, un domani, per una stagione di confronto non conflittuale”.
“Ci siamo uniti, nonostante i punti di vista differenti, per il bene del paese”, rimarca USL, “perché abbiamo avuto l'intelligenza, nonostante punti di vista non convergenti del tutto, di capire che quando è ora di fare qualcosa per il paese bisogna lavorare insieme”, ribadisce Francesca Busignani. “Domani si sciopera e vedremo se ci sarà un'apertura, ma in ogni caso o si cambia registro o qui perdiamo tutti, perché il paese è di tutti ed è gusto lavorare tutti insieme per un paese”. Se non si troverà la quadra, dunque, la battaglia andrà avanti. Del resto, all'orizzonte, ci sono anche Finanziaria e Riforma IGR.
Nel servizio le interviste a Enzo Merlini, Gianluca Monanari e Francesca Busignani