Uno stivale sempre più a secco. È quanto emerge da una analisi Coldiretti, che presenta dei dati tutt'altro che rassicuranti.
Salgono le stime dei danni della grave siccità che ha colpito l'Italia negli ultimi mesi: nel suo ultimo dossier Coldiretti ha quantificato in 2 miliardi di euro le perdite di coltivazioni e allevamenti causate da un andamento climatico del 2017 del tutto anomalo che lo classifica tra i più siccitosi da oltre 200 anni, ma segnato anche da rovinosi incendi e forti temporali con trombe d’aria abbattutisi a macchia di leopardo.
È vero e proprio record di siccità, che sta mettendo a dura prova oltre i 2/3 della superficie agricola.
Per fronteggiare questa grave situazione poi, diventa sempre più difficile ricorrere all'irrigazione di soccorso per salvare le produzioni. Questo perché dei circa 300 miliardi di metri cubi di pioggia annuale, vengono trattenute per le scorte idriche solo l'11%, perdendo quindi quasi 9 litri di pioggia su 10.
Un quadro allarmante, che richiederà al più presto un intervento dello Stato e porterà inevitabilmente a un aumento dei prezzi nei prossimi mesi.
«Se dovesse continuare questa siccità la situazione diventerà molto critica - anticipano dall'Ugraa – ma per ora i vigneti, gli uliveti e il grano sammarinesi, non essendo culture irrigue, non sono arrivate a un punto di irreversibilità, ma i terreni di orti e giardini sono in forte difficoltà idrica».
Dopo il primo taglio di Maggio, anche il foraggio per alimentare le bestie, non può ricominciare la crescita regolare.
Inoltre dall'esperto dell'Ugraa viene evidenziato un problema di stress degli animali generato dalle alte temperature nelle stalle, in particolare in quelle bovine, che non avendo disponibilità di pascolo, hanno ripercussioni dirette sulla produzione di latte.
Sul fronte degli alberi da frutto, non arrivano di certo buone notizie: stimato un calo di produzione.
Ma la mancanza di pioggia ha innalzato il grado zuccherino, regalando così una nuova ed insolita qualità.
È forse il caso di dire che potrebbe essere una amara consolazione che ci vuole offrire la natura.
Silvia Sacchi
Salgono le stime dei danni della grave siccità che ha colpito l'Italia negli ultimi mesi: nel suo ultimo dossier Coldiretti ha quantificato in 2 miliardi di euro le perdite di coltivazioni e allevamenti causate da un andamento climatico del 2017 del tutto anomalo che lo classifica tra i più siccitosi da oltre 200 anni, ma segnato anche da rovinosi incendi e forti temporali con trombe d’aria abbattutisi a macchia di leopardo.
È vero e proprio record di siccità, che sta mettendo a dura prova oltre i 2/3 della superficie agricola.
Per fronteggiare questa grave situazione poi, diventa sempre più difficile ricorrere all'irrigazione di soccorso per salvare le produzioni. Questo perché dei circa 300 miliardi di metri cubi di pioggia annuale, vengono trattenute per le scorte idriche solo l'11%, perdendo quindi quasi 9 litri di pioggia su 10.
Un quadro allarmante, che richiederà al più presto un intervento dello Stato e porterà inevitabilmente a un aumento dei prezzi nei prossimi mesi.
«Se dovesse continuare questa siccità la situazione diventerà molto critica - anticipano dall'Ugraa – ma per ora i vigneti, gli uliveti e il grano sammarinesi, non essendo culture irrigue, non sono arrivate a un punto di irreversibilità, ma i terreni di orti e giardini sono in forte difficoltà idrica».
Dopo il primo taglio di Maggio, anche il foraggio per alimentare le bestie, non può ricominciare la crescita regolare.
Inoltre dall'esperto dell'Ugraa viene evidenziato un problema di stress degli animali generato dalle alte temperature nelle stalle, in particolare in quelle bovine, che non avendo disponibilità di pascolo, hanno ripercussioni dirette sulla produzione di latte.
Sul fronte degli alberi da frutto, non arrivano di certo buone notizie: stimato un calo di produzione.
Ma la mancanza di pioggia ha innalzato il grado zuccherino, regalando così una nuova ed insolita qualità.
È forse il caso di dire che potrebbe essere una amara consolazione che ci vuole offrire la natura.
Silvia Sacchi
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