Nei giorni scorsi Guido Crosetto, 60 anni, è stato ricoverato d'urgenza per intensi dolori al petto. ll ministro della Difesa italiano si è presentato da solo e a piedi presso il pronto soccorso dell'ospedale San Carlo di Nancy di Roma temendo un infarto ma dopo i primi accertamenti si è potuto tirare un sospiro di sollievo: si trattava di una leve pericardite, senza alcun danno cardiaco. Per lui, già altri episodi in passato legati al cuore: era anche stato ricoverato nel 2013. Ma cosa è dunque la malattia che l'ha colpito? Ecco cosa ha risposto all'Ansa Laura Gerardino, dirigente medico della Unità Riabilitazione e Medicina Fisica, referente dell'Ambulatorio delle Pericarditi Ricorrenti - CEMI della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs di Roma.
Cos'è la pericardite
La pericardite è un'infiammazione del pericardio, ovvero della doppia membrana che avvolge il cuore e che è simile ad un sacchetto. Si tratta di una patologia con decorso benigno, se ben trattata. Il paziente, tuttavia, può andare incontro a recidive. Tra i sintomi c'è il dolore toracico: il 5% degli accessi al pronto soccorso con tale sintomo è dovuto proprio ad una pericardite.
I sintomi
Il primo campanello d'allarme di una pericardite è un forte dolore nella parte anteriore del torace, che può irradiarsi anche alla spalla e al braccio sinistro e che allarma molto il paziente, che pensa di avere un infarto. Ma il dolore della pericardite tipicamente si attenua se il paziente si mette seduto con il busto inclinato in avanti, mentre si accentua quando ci si sdraia. Il paziente con pericardite può avere anche una sensazione di 'fame d'aria' (dispnea) da sforzo, palpitazioni e a volte anche febbre che magari si ripresenta dopo essere uscito da una recente infezione virale, come influenza o Covid. In presenza di questi sintomi il paziente dovrebbe fare subito un elettrocardiogramma ed un ecocardiogramma che consentono di vedere se, oltre all'infiammazione dei foglietti pericardici, si è prodotto un versamento, cioè del liquido tra i due foglietti stessi: questa è un'emergenza che richiede un intervento immediato.
Le cause
Le cause che possono determinarla sono quattro. Spesso la pericardite può essere:
- Preceduta da una malattia virale o batterica;
- Legata ad una malattia autoimmune;
- Legata a precedenti interventi sul cuore;
- Nel 70% dei casi una causa vera e propria non è rintracciabile.
Questa malattia, se ben trattata ha un decorso benigno ma spesso è caratterizzata da un'elevata frequenza di recidive. Queste pericarditi cosiddette 'ricorrenti' si verificano soprattutto nelle forme idiopatiche, ovvero quelle senza una causa nota".
Le terapie possibili
Sul fronte delle possibili terapie, per 'spegnere' la pericardite si utilizzano i farmaci anti-infiammatori non steroidei o l'aspirina, che vanno iniziati ad alte dosi e scalati poi lentamente. La prevenzione delle recidive, inoltre, passa attraverso la prescrizione di un ulteriore farmaco: la colchicina. Se il paziente non risponde alla terapia con anti-infiammatori, si possono utilizzare in alcuni casi i corticosteroidi.