La Guardia di finanza di Pesaro, monitorando sui siti internet la vendita di beni numismatici da tutelare, ha individuato in diverse parti d'Italia e denunciato 9 persone che commercializzavano illecitamente monete e altro materiale di interesse storico e archeologico.
Nel corso di perquisizioni a Pesaro, Urbino, Fano, Tavullia, Gabicce Mare e Cattolica, sono stati rinvenuti e sequestrati 1.801 reperti: 1.706 monete di epoca romana, greca e medievale, 5 anfore, 13 banconote papali e della Repubblica Romana, un messale in lingua latina risalente al '600, 20 documenti risalenti all'800, 46 fossili, 9 monili di epoca preromana e romana, un mortaio in pietra, tutti di notevole interesse storico e archeologico. Inoltre sono stati rinvenuti 3 metaldetector e 1 paletta da scavo. Esperti del settore hanno stimato il valore dei reperti in circa 3 milioni di euro, anche se nel mercato del collezionismo il valore è difficilmente quantificabile. Uno dei denunciati, che risulta dichiarare circa 18.000 euro di reddito, in un anno ha incassato quasi 700.000 euro, vendendo monete su eBay.
Altre perquisizioni sono state fatte in regioni del Nord Italia, dove è stato rinvenuto e sequestrato altro materiale di interesse storico e archeologico. Hanno coordinato le indagini le Procure di Pesaro e Urbino. Gli indagati, che in caso di condanna rischiano pene severe, debbono rispondere di ricettazione, violazioni in materia di ricerche di materiale archeologico e impossessamento di beni culturali appartenenti allo Stato.
Nel corso di perquisizioni a Pesaro, Urbino, Fano, Tavullia, Gabicce Mare e Cattolica, sono stati rinvenuti e sequestrati 1.801 reperti: 1.706 monete di epoca romana, greca e medievale, 5 anfore, 13 banconote papali e della Repubblica Romana, un messale in lingua latina risalente al '600, 20 documenti risalenti all'800, 46 fossili, 9 monili di epoca preromana e romana, un mortaio in pietra, tutti di notevole interesse storico e archeologico. Inoltre sono stati rinvenuti 3 metaldetector e 1 paletta da scavo. Esperti del settore hanno stimato il valore dei reperti in circa 3 milioni di euro, anche se nel mercato del collezionismo il valore è difficilmente quantificabile. Uno dei denunciati, che risulta dichiarare circa 18.000 euro di reddito, in un anno ha incassato quasi 700.000 euro, vendendo monete su eBay.
Altre perquisizioni sono state fatte in regioni del Nord Italia, dove è stato rinvenuto e sequestrato altro materiale di interesse storico e archeologico. Hanno coordinato le indagini le Procure di Pesaro e Urbino. Gli indagati, che in caso di condanna rischiano pene severe, debbono rispondere di ricettazione, violazioni in materia di ricerche di materiale archeologico e impossessamento di beni culturali appartenenti allo Stato.
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