È stato ritrovato alle 8.00 da un peschereccio, a 1 miglio e 7 dal porto. Esattamente dove aveva gettato le nasse per la pesca. Una di queste è stata fatale a Renato Pecci, il pescatore 46enne di cui si erano perse le tracce ieri mattina. Probabilmente un incidente, forse è scivolato nell’atto di gettare le reti, tanto che una delle cime lo ha trascinato con sé. Le ricerche erano riprese all’ alba, due motovedette della Guardia Costiera, una della Guardia di Finanza e un elicottero. Con loro anche diverse unità di pesca. “Abbiamo sperato fino all’ ultimo che potesse essere alla deriva”, ha detto il Tenente Giuseppe Quattrocchi, della Capitaneria di Porto. Uno dei pescherecci aveva il compito di recuperare le nasse del “Namastè I”, l’imbarcazione di Pecci. Ma al momento di issare le gabbie sulla barca la macabra scoperta. Ad una cima era rimasta impigliata la gamba del pescatore annegato. Sul molo ad attendere l’esito delle ricerche e il successivo rientro del corpo, c’erano diversi marinai, tra loro anche la famiglia. Renato Pecci lascia moglie e due figli. Proveniente da una famigli di pescatori, aveva ripreso l’attività da poco, dopo averla fatta da giovane. Un marinaio esperto a detta di tutti. Spetterà ora al magistrato disporre ulteriori accertamenti.
Giovanna Bartolucci
Giovanna Bartolucci
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