“Disappunto e preoccupazione” sono i sentimenti che attraversano la Polizia Civile in merito al Decreto Legge che apporta modifiche al regolamento della Gendarmeria e che istituisce, fra l'altro la figura degli Ufficiali. L'assemblea degli agenti della Polizia Civile, lamenta una disparità, affermando che “la nuova normativa mette i Corpi di Polizia su piani differenti”, e si chiede le ragioni del Decreto e della sua urgenza, proprio in piena crisi di Governo. Ricorda che dal 2007 si sta lavorando ad un regolamento per i tre Corpi di Polizia e l'adozione dell'ordine del giorno del 30 aprile 2015. Di quel documento mettono in evidenza il punto 3, in cui si prevedeva di “predisporre celermente la revisione dei regolamenti dei Corpi in collaborazione con il dipartimento di Polizia e con il Comando Superiore delle Milizie”. Se ne doveva occupare un Gruppo Tecnico appositamente costituito, di cui facevano parte i tre Comandanti e il Dirigente del Tribunale. Ma quel Gruppo Tecnico si è riunito – affermano – una sola volta nel 2015 e da allora non si è saputo più nulla. Disapprovano in toto il Decreto in votazione in questa sessione consiliare, contestando metodi, giustificazioni e contenuti e mettono l'accento sul fatto che sia stato approvato dal Congresso di Stato alla scadenza del proprio mandato. Per questo fanno sapere di non sentirsi più vincolati al rispetto dell'accordo sindacale del giugno 2010, che prevedeva il loro servizio di pattuglia H24, vale a dire per l'intera giornata comprese le ore notturne. Quell'intesa – ricordano – aveva carattere sperimentale e doveva durare un solo anno. Lo stiamo applicando, con mille difficoltà, da cinque anni. Da oggi, quindi, la Polizia Civile tornerà a prestare servizio di pattuglia fino a mezzanotte, dopo di che gli agenti resteranno a disposizione in centrale, per intervenire solo in casi di urgenza, lasciando alla Gendarmeria il compito di garantire l'ordine pubblico. A noi – dicono – non compete più.
Sergio Barducci
Sergio Barducci
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