In Cile si è svolta la manifestazione più grande degli ultimi 20 anni.
Una marcia pacifica, con bandiere e striscioni, che ha visto fianco a fianco studenti e lavoratori per chiedere un cambiamento profondo del paese, una “primavera” cilena. Solo al termine della manifestazione, quando la folla si stava ormai disperdendo, si sono registrati alcuni incidenti tra incappucciati e forze dell'ordine. La giornata era stata caratterizzata da saccheggi, incendi, un tentativo di assalto ad una caserma della polizia, con 42 carabinieri feriti, 285 autobus danneggiati, decine di semafori distrutti, e centinaia di arresti. Il governo di Pinera, sempre più ammaccato sotto il fuoco incrociato delle proteste del Movimento studentesco e della Centrale unitaria dei lavoratori, sta vivendo il suo momento di maggiore impopolarità, con i consensi crollati al 30 per cento.
Una marcia pacifica, con bandiere e striscioni, che ha visto fianco a fianco studenti e lavoratori per chiedere un cambiamento profondo del paese, una “primavera” cilena. Solo al termine della manifestazione, quando la folla si stava ormai disperdendo, si sono registrati alcuni incidenti tra incappucciati e forze dell'ordine. La giornata era stata caratterizzata da saccheggi, incendi, un tentativo di assalto ad una caserma della polizia, con 42 carabinieri feriti, 285 autobus danneggiati, decine di semafori distrutti, e centinaia di arresti. Il governo di Pinera, sempre più ammaccato sotto il fuoco incrociato delle proteste del Movimento studentesco e della Centrale unitaria dei lavoratori, sta vivendo il suo momento di maggiore impopolarità, con i consensi crollati al 30 per cento.
Riproduzione riservata ©