“Quello delle poste sammarinesi è un settore fermo alla ruota e alla clava, mentre il mondo va avanti vertiginosamente e noi, che agli sportelli ci mettiamo la faccia, facciamo non gratificanti figure". Comincia così la lettera aperta che Alberto Casali, postino di Dogana e rappresentante sindacale, ha indirizzato al Segretario di stato alle finanze, con delega alle poste, Stefano Macina.
"I problemi - scrive Casali - non sono solo i postini, ma gli uffici fatiscenti, inospitali, dotati di strutture informatiche obsolete. Uffici posizionati in luoghi scomodi o inaccessibili, come quelli di Fiorentino, Città e Borgo. Altri che - prosegue Casali - non hanno motivo di esistere come quello di Montegiardino ed altri ancora che servirebbero ma non esistono come a Rovereta. Gli altri problemi - prosegue Alberto Casali - sono un personale non motivato che necessita di corsi di aggiornamento, l’urgenza di passare da un sistema socio-clientelare alla meritocrazia, le ingiustizie a livello economico che - conclude Casali - a parità di responsabilità con altri settori pubblici suonano come una presa in giro".
"Il nostro orientamento - risponde il Segretario di Stato per le finanze - è quello di ristrutturare gli uffici postali che devono diventare anche dei terminali informativi per i sammarinesi. Attraverso questi sedi - spiega Stefano Macina - si potranno ad esempio tenere i referendum consultivi con i cittadini. Quindi - prosegue il responsabile politico delle Poste - devono diventare uffici accoglienti, accessibili a tutti e dotati di strutture tecnologiche all’avanguardia". Macina mette anche la formazione del personale tra le priorità, mentre l’aspetto dei livelli economico, spiega, va verificato nell’ambito di un intervento complessivo della pubblica amministrazione. "I problemi sollevati - aggiunge - sono reali. Quello delle poste è un settore che deve svilupparsi ed avere una attenzione particolare e c’e’, in questo senso – conclude Macina - un impegno preciso del governo".
"I problemi - scrive Casali - non sono solo i postini, ma gli uffici fatiscenti, inospitali, dotati di strutture informatiche obsolete. Uffici posizionati in luoghi scomodi o inaccessibili, come quelli di Fiorentino, Città e Borgo. Altri che - prosegue Casali - non hanno motivo di esistere come quello di Montegiardino ed altri ancora che servirebbero ma non esistono come a Rovereta. Gli altri problemi - prosegue Alberto Casali - sono un personale non motivato che necessita di corsi di aggiornamento, l’urgenza di passare da un sistema socio-clientelare alla meritocrazia, le ingiustizie a livello economico che - conclude Casali - a parità di responsabilità con altri settori pubblici suonano come una presa in giro".
"Il nostro orientamento - risponde il Segretario di Stato per le finanze - è quello di ristrutturare gli uffici postali che devono diventare anche dei terminali informativi per i sammarinesi. Attraverso questi sedi - spiega Stefano Macina - si potranno ad esempio tenere i referendum consultivi con i cittadini. Quindi - prosegue il responsabile politico delle Poste - devono diventare uffici accoglienti, accessibili a tutti e dotati di strutture tecnologiche all’avanguardia". Macina mette anche la formazione del personale tra le priorità, mentre l’aspetto dei livelli economico, spiega, va verificato nell’ambito di un intervento complessivo della pubblica amministrazione. "I problemi sollevati - aggiunge - sono reali. Quello delle poste è un settore che deve svilupparsi ed avere una attenzione particolare e c’e’, in questo senso – conclude Macina - un impegno preciso del governo".
Riproduzione riservata ©