San Marino isola felice è un'immagine tramontata da tempo. Lo sa bene il Comitato Gestore del Fondo Straordinario di Solidarietà che verifica, con non poche difficoltà e un certo disagio, chi può accedere agli aiuti e chi no.
Nel 2017 le domande esaminate sono state 78, una parte delle quali ripetute dallo stesso richiedente per due o più volte. Ne sono state ammesse 49, lo stesso numero dell'anno precedente, dieci in più del 2015. Rispetto al 2016 si registrano invece dieci richieste in meno. È stato concesso l'accesso gratuito alla mensa a 43 famiglie. 18 hanno accettato.
In merito al volume delle erogazioni: si è passati da un importo di circa 83.000 euro nel 2015 a 94.300 nel 2016. L'anno scorso la cifra più bassa: 77.350.
La fotografia delle difficoltà si ripete da tre anni: famiglie disastrate con prevalenza di uno dei due coniugi stranieri; separati con figli che non possono fruire del dovuto mantenimento dell’altro coniuge; disoccupati, persone che hanno perso il lavoro o che non sono in grado di mantenerlo; famiglie numerose monoreddito. C'è anche chi si è trovato senza casa o il cui reddito è insufficiente per pagare il canone di affitto. Cala, rispetto al primo anno, il numero di richieste da piccoli o grandi imprenditori travolti dalla crisi che hanno perso tutto e che si sono indebitati. Impossibile affermare con sicurezza che tutte le situazioni di povertà grave siano emerse con le domande esaminate. Molti cittadini che si sono recati dalla Reggenza per chiedere aiuti economici – rimarca il Comitato - poi non hanno fatto domanda al Fondo Straordinario. Alcuni, probabilmente solo soggiornanti o irregolari si presentano solo alla Caritas e alla Sums.
Nella relazione, accanto al rinnovato apprezzamento per l’impegno di Antonella Gennari come supporto amministrativo, tornano le già denunciate difficoltà di controllo delle autocertificazioni e l'inadeguatezza dell’impianto complessivo del provvedimento, comunque provvisorio, in attesa dell'entrata in vigore dell'ICEE, “essenziale – commenta Andrea Zafferani - per erogare i fondi a chi ha bisogno".
MF
Nel 2017 le domande esaminate sono state 78, una parte delle quali ripetute dallo stesso richiedente per due o più volte. Ne sono state ammesse 49, lo stesso numero dell'anno precedente, dieci in più del 2015. Rispetto al 2016 si registrano invece dieci richieste in meno. È stato concesso l'accesso gratuito alla mensa a 43 famiglie. 18 hanno accettato.
In merito al volume delle erogazioni: si è passati da un importo di circa 83.000 euro nel 2015 a 94.300 nel 2016. L'anno scorso la cifra più bassa: 77.350.
La fotografia delle difficoltà si ripete da tre anni: famiglie disastrate con prevalenza di uno dei due coniugi stranieri; separati con figli che non possono fruire del dovuto mantenimento dell’altro coniuge; disoccupati, persone che hanno perso il lavoro o che non sono in grado di mantenerlo; famiglie numerose monoreddito. C'è anche chi si è trovato senza casa o il cui reddito è insufficiente per pagare il canone di affitto. Cala, rispetto al primo anno, il numero di richieste da piccoli o grandi imprenditori travolti dalla crisi che hanno perso tutto e che si sono indebitati. Impossibile affermare con sicurezza che tutte le situazioni di povertà grave siano emerse con le domande esaminate. Molti cittadini che si sono recati dalla Reggenza per chiedere aiuti economici – rimarca il Comitato - poi non hanno fatto domanda al Fondo Straordinario. Alcuni, probabilmente solo soggiornanti o irregolari si presentano solo alla Caritas e alla Sums.
Nella relazione, accanto al rinnovato apprezzamento per l’impegno di Antonella Gennari come supporto amministrativo, tornano le già denunciate difficoltà di controllo delle autocertificazioni e l'inadeguatezza dell’impianto complessivo del provvedimento, comunque provvisorio, in attesa dell'entrata in vigore dell'ICEE, “essenziale – commenta Andrea Zafferani - per erogare i fondi a chi ha bisogno".
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