Fino al 1994 era il Premio Satiagraha, “letteratura della pace”; Satiagraha cioè il motto , la filosofia della “non violenza” del Mahatma Gandhi. Con i tragici eventi della primavera di quell’anno, l’omicidio in Somalia della giornalista RAI Ilaria Alpi e del telecineoperatore Milan Hrovatin, una dedica che nasce spontanea. Il premio giornalistico televisivo Ilaria Alpi è giunto alla X edizione. Un premio prestigioso per gli addetti ai lavori, ma anche un’occasione per ricordare Ilaria e riflettere sulla libertà e la difficoltà delle professione giornalistica, esercitata a volte in condizioni estreme. A questo proposito da mercoledì un fitto calendario di eventi collaterali: l’inaugurazione al Palazzo del Turismo di 3 mostre: una dedicata alla storia del premio; un’altra, realizzata dagli allievi dell’ISIA di Urbino e dedicata all’Africa. Una terza darà spazio al talento fotografico di Milan Hrovatin che racconta le sue esperienza nei Balcani. Giovedì nella mattinata la seduta a Riccione della Commissione Parlamentare di inchiesta sul caso Alpi, presieduta da Carlo Taormina, che farà il bilancio su sei mesi di attività. In serata la rappresentazione teatrale dal titolo “Esci Sole” dedicata ad Ilaria, con testo di Pasquale d’Alessio e voce di Giulia Troiano. Venerdì arriverà a Roma Andrei Gilligan, il giornalista della BBc che ha smascherato il rapporto fasullo presentato da Tony Blair sulle armi chimiche irachene. Nella serata di sabato le premiazioni del concorso che ha visto quest’anno il numero record di 185 partecipanti; 32 i finalisti nelle varie categorie. In lizza per la vittoria nella sezione giovani il documentario realizzato dal giornalista di San Marino RTV Gian Marco Morosini, dal titolo “Una notte ai margini”, girato tra i senza tetto della stazione di Rimini, durante le festività natalizie.
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