Mancava sul Titano una prassi specifica, tutta sammarinese, che disciplinasse la produzione e la somministrazione in territorio di cibo privo di glutine, consumato da persone celiache. In vigore è il Protocollo di cooperazione in materia siglato con l’Italia, ma ora si vuole compiere un passo in più. Il nuovo studio presentato dal dipartimento prevenzione ISS chiarisce gli opportuni requisiti che le imprese dovranno avere per operare in questo campo: dalle materie prime alla qualifica dei fornitori; dallo stoccaggio al trasporto dei prodotti; i locali di preparazione, la vendita e la somministrazione degli stessi; l’igiene e la formazione del personale. Controlli di idoneità che verranno effettuati in collaborazione con l’Associazione Celiaci Sammarinesi. Al termine di questo percorso verrà rilasciato loro un attestato. Cosa che lo rende un regime autorizzato, a differenza di quello italiano che è invece regime di notifica. Un’unica impresa produttrice al momento in Repubblica; 4 i ristoranti – pizzeria che distribuiscono certi alimenti. Sono 137 i celiaci a San Marino e l’incidenza della malattia è in progressivo aumento soprattutto tra gli adulti. Ma ci sono anche coloro che sono sensibili al glutine (GLUTEN SENSIVITY), pur non essendo celiaci. Va da sé che l’esigenza di una maggior tutela, soprattutto quando si consumano pasti fuori casa, sia molto sentita.
Nel video le interviste a Antonio Putti, resp. UOS Sanità Veterinaria e Igiene Alimentare e Joanne Felici, presidente Associazione Celiaci Sammarinesi.
Silvia Pelliccioni
Nel video le interviste a Antonio Putti, resp. UOS Sanità Veterinaria e Igiene Alimentare e Joanne Felici, presidente Associazione Celiaci Sammarinesi.
Silvia Pelliccioni
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