Il 4 luglio, anniversario della nascita di Giuseppe Garibaldi e il 31 luglio, quando l’eroe dei due mondi trovò rifugio con le sue truppe a San Marino. Due date che la Repubblica celebrerà con una mostra, allestita al Convento dei Cappuccini dove il protagonista del Risorgimento italiano sciolse i suoi legionari e con una conferenza storica che arricchirà la consueta cerimonia di commemorazione del 31 luglio.
Risale invece ad aprile la serie filatelica dedicata a Garibaldi mentre in ottobre uscirà la moneta commemorativa da 2 euro. 4 gli speciali televisivi che la San Marino RTV ha programmato dall’1 al 4 luglio per approfondire la vicenda garibaldina. Era giusto, ha commentato il Segretario di Stato per gli affari esteri Fiorenzo Stolfi, dedicare una riflessione a ideali e valori che costituiscono una eredità di grande spessore, alla base delle radici della stessa Europa e che ancora oggi possono essere di attualità. La nostra prospettiva storica non ha l’esatta dimensione del mito garibaldino. Lui, ha sottolineato il Segretario di Stato per la cultura Francesca Michelotti, era davvero considerato l’eroe dei due mondi e quando scampò a San Marino diede alla Repubblica quella notorietà internazionale che divenne poi fondamentale nel mantenere l’indipendenza e superare indenni il processo di unificazione italiana.
La mostra, anticipa, sarà una specie di anteprima per il museo dedicato a Garibaldi. Tra i cimeli che ricordano il suo scampo in Repubblica nell’estate del 1849, anche l’ultimo vestito indossato da Anita che lasciò il Titano camuffata con abiti maschili per morire nella pineta di Ravenna.
Risale invece ad aprile la serie filatelica dedicata a Garibaldi mentre in ottobre uscirà la moneta commemorativa da 2 euro. 4 gli speciali televisivi che la San Marino RTV ha programmato dall’1 al 4 luglio per approfondire la vicenda garibaldina. Era giusto, ha commentato il Segretario di Stato per gli affari esteri Fiorenzo Stolfi, dedicare una riflessione a ideali e valori che costituiscono una eredità di grande spessore, alla base delle radici della stessa Europa e che ancora oggi possono essere di attualità. La nostra prospettiva storica non ha l’esatta dimensione del mito garibaldino. Lui, ha sottolineato il Segretario di Stato per la cultura Francesca Michelotti, era davvero considerato l’eroe dei due mondi e quando scampò a San Marino diede alla Repubblica quella notorietà internazionale che divenne poi fondamentale nel mantenere l’indipendenza e superare indenni il processo di unificazione italiana.
La mostra, anticipa, sarà una specie di anteprima per il museo dedicato a Garibaldi. Tra i cimeli che ricordano il suo scampo in Repubblica nell’estate del 1849, anche l’ultimo vestito indossato da Anita che lasciò il Titano camuffata con abiti maschili per morire nella pineta di Ravenna.
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