Goran Hadzic, ultimo criminale della guerra dei Balcani arrestato mercoledì scorso a poche decine di chilometri da Belgrado, si è rifiutato di dichiararsi colpevole o innocente alla sua prima apparizione davanti ai giudici del tribunale internazionale dell'Aja. Il giudice ha preso atto della volontà di Hadzic annunciando che "una nuova udienza sarà convocata nei tempi dovuti". Ex magazziniere, nel 1990 Hadzic ha aderito al progetto della grande Serbia propugnato da Milosevic, facendo una carriera politica rapidissima. Nel settembre del 1991 fu eletto presidente dell'autoproclamata "repubblica serba di Krajinà in Croazia e da questa posizione guidò la pulizia etnica dei serbi contro i croati. Contro di lui pendono 14 atti di accusa per crimini di guerra e contro l'umanità, compiuti durante la guerra di Croazia. Tra questi, c'é anche il massacro di 1.100 civili a Vukovar, la "città martire" simbolo della guerra di Croazia.
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