Nei primi sei mesi del 2007, in seguito ai controlli effettuati dal dipartimento di sanità pubblica con l’ausilio della polizia civile, sono stati 22 i sequestri di prodotti alimentari scaduti, negli esercizi della Repubblica di San Marino. Complessivamente 60, invece i soggetti che hanno ricevuto sanzioni amministrative per incuranza nella conservazione degli alimenti o scarsa igiene. Da gennaio a giugno, sono state ispezionate 154 attività, delle circa 390 in possesso di autorizzazione sanitaria. Nell’arco di tutto il 2006 erano state complessivamente 250 le ispezioni. Supermercati, negozi di alimentari, ma anche bar e ristoranti. Col tempo la catena dei controlli è diventata sempre più severa e accurata e i protocolli di verifica, denominati haccp e ssop – procedure obbligatorie a cui sono tenuti tutti coloro che producono o vendono alimenti – hanno contribuito a ridurre i rischi.
Consumare un alimento scaduto espone sempre ad un serio pericolo per la salute, riferisce il dipartimento di sanità pubblica. Se la scritta riportata sul prodotto scaduto, è “da consumarsi preferibilmente entro”, il rischio persiste ed è solo di poco inferiore. I supermercati, dal canto loro, mettono in atto verifiche sistematiche, previste dall’organizzazione del lavoro interna. I rischi maggiori, naturalmente, riguardano i prodotti cosiddetti “freschi” e cioè a breve conservazione.
Dalla Conad fanno sapere che, per il “fresco” il controllo è doppio perché viene effettuato, oltrechè dai dipendenti secondo istruzioni precise, anche dai fornitori che quando consegnano i prodotti, ritirano ciò che è rimasto invenduto. Il C’è, del gruppo Sma, riferisce che prima di esporre i prodotti, viene fatta una verifica accurata sulle date di scadenza, e a sopresa, vengono effettuati anche controlli nei vari settori, dai capi-reparto, per accertare che i dipendenti abbiano controllato bene. La Titancoop applica la procedura di controllo qualità effettuata dal gruppo in tutti suoi supermercati dislocati sul territorio italiano. Le verifiche vengono effettuate sempre e in maniera accurata durante gli allestimenti, ma ci sono anche monitoraggi periodici prestabiliti, per i vari reparti. I prodotti a breve conservazione come lo yogurt, riferiscono, vengono tolti dagli scaffali, tre giorni prima della data di scadenza.
Consumare un alimento scaduto espone sempre ad un serio pericolo per la salute, riferisce il dipartimento di sanità pubblica. Se la scritta riportata sul prodotto scaduto, è “da consumarsi preferibilmente entro”, il rischio persiste ed è solo di poco inferiore. I supermercati, dal canto loro, mettono in atto verifiche sistematiche, previste dall’organizzazione del lavoro interna. I rischi maggiori, naturalmente, riguardano i prodotti cosiddetti “freschi” e cioè a breve conservazione.
Dalla Conad fanno sapere che, per il “fresco” il controllo è doppio perché viene effettuato, oltrechè dai dipendenti secondo istruzioni precise, anche dai fornitori che quando consegnano i prodotti, ritirano ciò che è rimasto invenduto. Il C’è, del gruppo Sma, riferisce che prima di esporre i prodotti, viene fatta una verifica accurata sulle date di scadenza, e a sopresa, vengono effettuati anche controlli nei vari settori, dai capi-reparto, per accertare che i dipendenti abbiano controllato bene. La Titancoop applica la procedura di controllo qualità effettuata dal gruppo in tutti suoi supermercati dislocati sul territorio italiano. Le verifiche vengono effettuate sempre e in maniera accurata durante gli allestimenti, ma ci sono anche monitoraggi periodici prestabiliti, per i vari reparti. I prodotti a breve conservazione come lo yogurt, riferiscono, vengono tolti dagli scaffali, tre giorni prima della data di scadenza.
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