Ieri sera alla Sala del Castello di Domagnano si è svolta la conferenza “Perché una proposta di legge antivivisezione a San Marino”, organizzata dall'Apas.
A dare il là alla conferenza il progetto di legge di iniziativa popolare presentato dall’Associazione protezione animali e già avviato all’iter parlamentare con il passaggio in prima lettura.
Progetto illustrato da Emanuela Stolfi, che si è soffermata sulle ragioni etiche di condanna della vivisezione.
Poi gli interventi di autorevoli esponenti dell’anti-vivisezionismo scientifico che hanno spiegato che cos’è la sperimentazione animale e perché è sbagliata, proprio da un punto di vista scientifico.
“La vivisezione è una cattiva scienza – ha detto Stefano Cagno, medico-chirurgo e dirigente ospedaliero –. La stessa comunità scientifica è divisa, sempre più ricercatori, medici e docenti dicono no alla sperimentazione animale”, ha sottolineato evidenziando dati e commenti di ricerche pubblicate su autorevoli riviste scientifiche. “Una specie animale non può essere considerata modello sperimentale per le altre specie animali: i dati ricavati dalla vivisezione non possono essere utilizzati per l’uomo. Anzi proprio questo è il motivo - ha concluso - per cui la sperimentazione animale rende necessaria e alimenta la sperimentazione diretta sugli umani”.
“Gli stessi sostenitori della vivisezione sono consapevoli della sua inutilità - ha aggiunto Marina Berati, coordinatrice del gruppo di lavoro novivisezione.org -, ma sono troppi gli interessi economici in campo”.
Massimo Tettamanti, chimico ambientale, ha poi illustrato i metodi di ricerca alternativi e il loro sviluppo. “Metodi - ha puntualizzato - che, al contrario della vivisezione, sono scientifici e davvero in grado di produrre risultati utili per la ricerca a favore della salute umana”.
A dare il là alla conferenza il progetto di legge di iniziativa popolare presentato dall’Associazione protezione animali e già avviato all’iter parlamentare con il passaggio in prima lettura.
Progetto illustrato da Emanuela Stolfi, che si è soffermata sulle ragioni etiche di condanna della vivisezione.
Poi gli interventi di autorevoli esponenti dell’anti-vivisezionismo scientifico che hanno spiegato che cos’è la sperimentazione animale e perché è sbagliata, proprio da un punto di vista scientifico.
“La vivisezione è una cattiva scienza – ha detto Stefano Cagno, medico-chirurgo e dirigente ospedaliero –. La stessa comunità scientifica è divisa, sempre più ricercatori, medici e docenti dicono no alla sperimentazione animale”, ha sottolineato evidenziando dati e commenti di ricerche pubblicate su autorevoli riviste scientifiche. “Una specie animale non può essere considerata modello sperimentale per le altre specie animali: i dati ricavati dalla vivisezione non possono essere utilizzati per l’uomo. Anzi proprio questo è il motivo - ha concluso - per cui la sperimentazione animale rende necessaria e alimenta la sperimentazione diretta sugli umani”.
“Gli stessi sostenitori della vivisezione sono consapevoli della sua inutilità - ha aggiunto Marina Berati, coordinatrice del gruppo di lavoro novivisezione.org -, ma sono troppi gli interessi economici in campo”.
Massimo Tettamanti, chimico ambientale, ha poi illustrato i metodi di ricerca alternativi e il loro sviluppo. “Metodi - ha puntualizzato - che, al contrario della vivisezione, sono scientifici e davvero in grado di produrre risultati utili per la ricerca a favore della salute umana”.
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