Erano in vigore dal primo dell'anno, poi confermate giovedì scorso a causa del perdurante superamento del valore limite giornaliero delle polveri sottili, ma da domani le misure emergenziali per il contenimento e la riduzione dell'inquinamento atmosferico previste dal Piano Aria Integrato Regionale saranno sospese: dalla verifica effettuata oggi da ARPAE infatti – fa sapere il Comune di Rimini - si registra il rientro nei valori limite sul territorio provinciale. Dal grafico sul sito dell'Agenzia regionale per l'ambiente si può notare, ad esempio per la stazione Flaminia, come l'andamento dei valori si attesti al di sopra dei 50 microgrammi/metro cubo di PM10 dal 28 dicembre al 2 gennaio, per poi diminuire il 3 e il 4, fino ad aumentare nuovamente soprattutto nella giornata di ieri.
Nelle altre stazioni – ad eccezione dell'area Marecchia - valori costantemente sotto la soglia. Decisa dunque una tregua sulle recenti misure restrittive che prevedono, in caso di sforamenti ripetuti, la limitazione alla circolazione dei diesel Euro 4, dalle 8,30 alle 18,30; l'obbligo di riduzione della temperatura di almeno un grado centigrado negli ambienti riscaldati (fino ad un massimo di 19 gradi nelle case, 17 nelle attività industriali e artigianali); il divieto di utilizzo di stufe a legna, pellet e cippato in presenza di impianti di riscaldamento alternativo; no alle soste con motore acceso per ogni tipologia di veicolo; assolutamente proibiti anche falò, barbecue e fuochi d'artificio.
Intanto il 2018 viene indicato dall'Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche come l'anno più caldo da oltre due secoli a questa parte in Italia. "I dati – riferiscono gli esperti - segnalano che siamo in presenza di un cambiamento climatico importante e che in Italia l'aumento di temperatura è più forte rispetto al trend della media globale".
Nelle altre stazioni – ad eccezione dell'area Marecchia - valori costantemente sotto la soglia. Decisa dunque una tregua sulle recenti misure restrittive che prevedono, in caso di sforamenti ripetuti, la limitazione alla circolazione dei diesel Euro 4, dalle 8,30 alle 18,30; l'obbligo di riduzione della temperatura di almeno un grado centigrado negli ambienti riscaldati (fino ad un massimo di 19 gradi nelle case, 17 nelle attività industriali e artigianali); il divieto di utilizzo di stufe a legna, pellet e cippato in presenza di impianti di riscaldamento alternativo; no alle soste con motore acceso per ogni tipologia di veicolo; assolutamente proibiti anche falò, barbecue e fuochi d'artificio.
Intanto il 2018 viene indicato dall'Istituto di scienze dell'atmosfera e del clima del Consiglio Nazionale delle Ricerche come l'anno più caldo da oltre due secoli a questa parte in Italia. "I dati – riferiscono gli esperti - segnalano che siamo in presenza di un cambiamento climatico importante e che in Italia l'aumento di temperatura è più forte rispetto al trend della media globale".
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