La vicenda del Cardinale Alberoni non è solo un ricordo di un episodio del passato, un evento che si perde nelle pieghe della storia del Titano, ma rappresenta qualcosa di molto più profondo: la testimonianza della grande forza e volontà d’indipendenza radicate nell’animo del popolo sammarinese. Correva l’anno 1739. Scoperta una congiura ai danni del Governo, i sammarinesi non tranquilli, si rivolsero alla Santa Sede, che incaricò il cardinale Alberoni, legato di Romagna da quattro anni, di interessarsi al caso. Malgrado il Governo Sammarinese non volesse intromissioni, il cardinale decise ugualmente di entrare in Repubblica. Era una fredda mattina del 17 ottobre del 1739. Il giorno dopo i Capitani Reggenti furono costretti a consegnare le chiavi dei luoghi pubblici e firmare un atto di dedizione della Repubblica alla Santa Sede. San marino perdeva così la sua libertà. Ma la volontà dei cittadini di essere liberi fu più forte dell’occupazione militare. Dal cardinale Alberoni San Marino seppe sottrarsi con la disobbedienza civile al sopruso ed inviando messaggi per ottenere giustizia al Sommo Pontefice- Papa Clemente XII -che incaricò il governatore di Perugia, Monsignor Enriquez, di ristabilire l’ordine. Il 5 febbraio del 1740 San Marino riconquistava l’indipendenza. Fu un giorno speciale per i cittadini di questo piccolo Stato che celebrarono la libertà ritrovata con grandi festeggiamenti. Una suggestione che si ripete ogni anno. Per ricordare quanto l’essere liberi sia un bene prezioso, per il quale lottare.
Riproduzione riservata ©