Settant’anni. I numeri in soccorso ad una Memoria che non si proietta esclusivamente all'indietro, al giorno in cui il campo di Auschwitz fu liberato dalle truppe sovietiche. Un anniversario importante che in questo 2015 si allinea al peso dell'attacco al cuore di Parigi nel nome di Allah, che impone una riflessione sulla fuga degli ebrei da una Francia che ripropone l’incubo su un Vecchio Continente incapace di immunizzarsi dall’antisemitismo. Forte il richiamo della Reggenza all'impegno; i Capi di Stato si rivolgono ai giovani e condannano ogni forma di odio, di intolleranza e di discriminazione.
Ed è proprio su questo che si è soffermato a Khorakhanè Rav Luciano Caro, Rabbino Capo di Ferrara e delle Romagne: non solo la fame di un bimbo in fuga dopo l'arresto e la deportazione del padre ad Auschwitz, le complicità che hanno reso possibile l'odissea della sua famiglia e l'Olocausto stesso. Ma anche una riflessione che è un richiamo al presente “la nostra società non ha ancora digerito la Shoah”. Spiate e complicità con tanto di tabellario da una parte, dall'altra la coscienza e il coraggio di chi ha rischiato la vita per difendere gli ebrei: ai giusti ?dedicata la puntata di Indaco di questa sera. Una riflessione, da una San Marino che ha salvato tante famiglie di perseguitati, sulle scelte di chi ha preferito non chiudere gli occhi. Tra i giusti l'albergatore romagnolo Ezio Giorgetti, il primo in Italia ad aver ricevuto questo riconoscimento” in questo giornata lo sentiamo ancora più vicino” confidano le figlie.
E poi le note della Shoah, cinquemila musiche nate nei campi di concentramento o nazisti catalogate finora: a Carte Scoperte, domani sera, la cantante e pianista Delilah Gutman.
Nel video l'intervento di Rav Luciano Meir Caro, rabbino capo Ferra e Maria Teresa Giorgetti, figlia di Ezio Giorgetti.
SB
Ed è proprio su questo che si è soffermato a Khorakhanè Rav Luciano Caro, Rabbino Capo di Ferrara e delle Romagne: non solo la fame di un bimbo in fuga dopo l'arresto e la deportazione del padre ad Auschwitz, le complicità che hanno reso possibile l'odissea della sua famiglia e l'Olocausto stesso. Ma anche una riflessione che è un richiamo al presente “la nostra società non ha ancora digerito la Shoah”. Spiate e complicità con tanto di tabellario da una parte, dall'altra la coscienza e il coraggio di chi ha rischiato la vita per difendere gli ebrei: ai giusti ?dedicata la puntata di Indaco di questa sera. Una riflessione, da una San Marino che ha salvato tante famiglie di perseguitati, sulle scelte di chi ha preferito non chiudere gli occhi. Tra i giusti l'albergatore romagnolo Ezio Giorgetti, il primo in Italia ad aver ricevuto questo riconoscimento” in questo giornata lo sentiamo ancora più vicino” confidano le figlie.
E poi le note della Shoah, cinquemila musiche nate nei campi di concentramento o nazisti catalogate finora: a Carte Scoperte, domani sera, la cantante e pianista Delilah Gutman.
Nel video l'intervento di Rav Luciano Meir Caro, rabbino capo Ferra e Maria Teresa Giorgetti, figlia di Ezio Giorgetti.
SB
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