In quella che ormai è una guerra tra San Marino e la Procura della Repubblica di Forlì, arriva la dichiarazione di Rosario Coppola, direttore della filiale di Forlì della Banca d’Italia.
E’ lui ad affermare di non avere visto la bolla che accompagnava i 2 milioni e 600mila euro destinati alla Cassa di Risparmio di San Marino. “Sapevo che il denaro era per il Monte dei Paschi di Siena”, ha detto in sostanza il funzionario di Bankitalia sentito dagli inquirenti forlivesi come persona informata sui fatti, aggiungendo che se avesse saputo che era per la Cassa di Risparmio, non avrebbe mai dato il consenso per lo smobilizzo dei soldi perché in questo caso l’operazione è illecita, e avrebbe dovuto sporgere una denuncia penale. La nuova indagine del pm Di Vizio conta una quindicina di indagati, tra dirigenti e funzionari di banca, e parla di un presunto sistema adottato dalla stragrande maggioranza delle banche forlivesi e riminesi per cercare di eludere la normativa europea antiriciclaggio adottata dall’Italia nel giugno del 2007.
E’ lui ad affermare di non avere visto la bolla che accompagnava i 2 milioni e 600mila euro destinati alla Cassa di Risparmio di San Marino. “Sapevo che il denaro era per il Monte dei Paschi di Siena”, ha detto in sostanza il funzionario di Bankitalia sentito dagli inquirenti forlivesi come persona informata sui fatti, aggiungendo che se avesse saputo che era per la Cassa di Risparmio, non avrebbe mai dato il consenso per lo smobilizzo dei soldi perché in questo caso l’operazione è illecita, e avrebbe dovuto sporgere una denuncia penale. La nuova indagine del pm Di Vizio conta una quindicina di indagati, tra dirigenti e funzionari di banca, e parla di un presunto sistema adottato dalla stragrande maggioranza delle banche forlivesi e riminesi per cercare di eludere la normativa europea antiriciclaggio adottata dall’Italia nel giugno del 2007.
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