Bocciati in doppia cifra nella provincia di Rimini. Sono in molti a chiedere chiarezza. Per primo il senatore di Forza Italia, Gian Paolo Bettamio, che nemmeno un mese fa lancia l’interpellanza al ministro dell’Istruzione Fioroni. Sotto accusa è l stessa riforma, il decreto ministeriale 42, entrato in vigore a maggio 2007, troppo a ridosso della fine dell’anno scolastico – ritiene - chiedendo quali misure siano state prese per informare scuole e famiglie e, soprattutto, invocando una indagine conoscitiva e una ispezione ministeriale per capire perché a Rimini si sia registrato un tasso così alto di bocciati, con percentuali, in certi casi, vicine al 50%. Record negativo è quello del liceo scientifico “Volta” di Riccione: 13% dei bocciati, 32% ammessi con debito nell’istituto, addirittura una terza con il 40% dei respinti. E Rimini non è da meno: all’Alberti il 15% dei bocciati in quarta il 22% in seconda; si sale al 61% all’ITIS “Da Vinci”, anche se si tratta di scuole serali. Parte la guerra delle cifre, il provveditore agli studi Nicola Serio smentisce: “Su 11163 studenti sono stati 1366 i respinti, vale a dire, il 13%, non il 50%”.
A contraddire il dirigente scolastico arriva Marco Lombardi di FI, con una nuova interrogazione, questa volta in Regione: chiede una verifica sulla qualità e la quantità dei corsi di recupero attivati dalle scuole per l’eliminazione dei debiti formativi e smentisce nei numeri il provveditore Serio: “Il dato del 50% comprende anche i promossi con debito, l’insuccesso scolastico deve tener conto anche di questa fetta di studenti”.
Interrogazioni, interpellanza e repliche e controrepliche… il campanello d’allarme è suonato però anche per alcuni genitori. Sono sempre quelli del Volta di Riccione: sollecitano una ispezione ministeriale, si sono rivolti agli avvocati, hanno prodotto copia della documentazione dei ragazzi non ammessi e aprono al sospetto: “non sembrerebbero escluse irregolarità e anomalie”.
A contraddire il dirigente scolastico arriva Marco Lombardi di FI, con una nuova interrogazione, questa volta in Regione: chiede una verifica sulla qualità e la quantità dei corsi di recupero attivati dalle scuole per l’eliminazione dei debiti formativi e smentisce nei numeri il provveditore Serio: “Il dato del 50% comprende anche i promossi con debito, l’insuccesso scolastico deve tener conto anche di questa fetta di studenti”.
Interrogazioni, interpellanza e repliche e controrepliche… il campanello d’allarme è suonato però anche per alcuni genitori. Sono sempre quelli del Volta di Riccione: sollecitano una ispezione ministeriale, si sono rivolti agli avvocati, hanno prodotto copia della documentazione dei ragazzi non ammessi e aprono al sospetto: “non sembrerebbero escluse irregolarità e anomalie”.
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