Record negativo, per Rimini. Nella fascia d’età tra i 15 e i 54 anni, supera tutte le altre province della regione, nel consumo occasionale di droghe. I dati sono del ministero dell’interno e probabilmente sono sottostimati, rispetto alla realtà. Il 13% dei maschi riminesi e l’8% delle femmine, abusano di cannabis; il 3,5% dei maschi e l’1,3% assumono cocaina; l’1,1% dei maschi e lo 0,2% delle femmine assumono allucinogeni; lo 0,5% dei maschi e lo 0,2% delle femmine consumano eroina. Le percentuali si innalzano drammaticamente, nella fascia di età scolastica, fino a 18 anni. Il 27% dei maschi e il 21% di femmine consumano cannabis; il 4,2% dei maschi e il 3% di femmine assumono cocaina.
I dati fotografano la realtà riminese che è contigua a quella sammarinese e che, comunque, è frequentata da tanti adolescenti e ragazzi di San Marino che vanno a scuola a Rimini e frequentano i locali della riviera. “I dati in aumento – commenta l’assessore riminese alla protezione sociale e alla famiglia Stefano Vitali – non riguardano i giovani eroinomani delle passate generazioni, ma ragazzini “per bene”, figli di famiglie inserite nel tessuto sociale e con una vita apparentemente normale”.
Preoccupante anche il quadro che emerge su scala nazionale italiana. Continua a scendere l’età - 12, 13 anni - del primo approccio con la droga che spesso non è più lo spinello, ma la cocaina. Allarme droga, quindi, ma anche allarme alcool. L’abuso di alcolici, nel riminese, riguarda oltre il 20% degli under 18, senza distinzione di sesso. “Le tossicodipendenze – dichiara Stefano Vitali – o l’alcolismo non sono problemi di chimica, sono il frutto di un disagio, di un abbandono, di una società sorda alle richieste dei giovani e chiusa sempre più a chiave nelle proprie paure, blindata nei propri salotti confortevoli e tecnologici”.
I dati fotografano la realtà riminese che è contigua a quella sammarinese e che, comunque, è frequentata da tanti adolescenti e ragazzi di San Marino che vanno a scuola a Rimini e frequentano i locali della riviera. “I dati in aumento – commenta l’assessore riminese alla protezione sociale e alla famiglia Stefano Vitali – non riguardano i giovani eroinomani delle passate generazioni, ma ragazzini “per bene”, figli di famiglie inserite nel tessuto sociale e con una vita apparentemente normale”.
Preoccupante anche il quadro che emerge su scala nazionale italiana. Continua a scendere l’età - 12, 13 anni - del primo approccio con la droga che spesso non è più lo spinello, ma la cocaina. Allarme droga, quindi, ma anche allarme alcool. L’abuso di alcolici, nel riminese, riguarda oltre il 20% degli under 18, senza distinzione di sesso. “Le tossicodipendenze – dichiara Stefano Vitali – o l’alcolismo non sono problemi di chimica, sono il frutto di un disagio, di un abbandono, di una società sorda alle richieste dei giovani e chiusa sempre più a chiave nelle proprie paure, blindata nei propri salotti confortevoli e tecnologici”.
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