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"La Repubblica dei veleni": San Marino nell'inchiesta dell'Espresso

9 dic 2006
Monte Titano
Monte Titano
Proprio quando il Vescovo di San Marino, Luigi Negri, interviene per ribadire che pur attendendo venga fatta chiarezza sulle recenti, gravi anomalie di carattere morale e politico “il popolo di San Marino ha il diritto di avere un’altra fama, che corrisponda alla sua storia di libertà e di impegno culturale, sociale e politico”, il settimanale l’Espresso arriva in edicola con una inchiesta dedicata alla “Repubblica dei veleni”. Secondo Peter Gomez e Marco Lillo, i due giornalisti che firmano l’inchiesta, esiste un ulteriore legame fra il caso Mitrokhin e quello di Telekom Serbia, un legame che passerebbe tra la finanziaria Finbroker di Loris Bassini e il ruolo di Mario Scaramella.
E’ lo stesso Bassini a raccontare all’Espresso come, dietro i primi passi della finanziaria ci fosse un certo Aldo Anghessa, individuato come agente Alfa Alfa, che nel 2000 si presentò nello studio di un legale sammarinese come portatore di un pacchetto azionario della Finbroker per venderla, alla cifra di 1 miliardo 50 milioni a Loris Bassini. Solo dopo l’acquisto del pacchetto azionario Bassini afferma di aver scoperto la vera identità di questo personaggio che si presentava come Giovanni Manfredini. E’ la procura di Bologna ad accorgersi che Manfredini ed Anghessa sono la stessa persona, indagando su un amico di Igor Marini, il primo accusatore di Prodi nel caso Telekom Serbia. "Oggi, racconta Bassini a L’Espresso, mi spiego perché hanno voluto usare proprio la mia finanziaria per far rientrare i miliardi di Telekom in Italia". L’inchiesta chiude ricordando che Scaramella, prima di approdare in commissione Mitrokin, ha fatto il consulente in una indagine sui traffici di uranio per la Procura di Reggio Emilia. Una indagine in cui sono finite agli atti anche le rivelazioni di Aldo Anghessa, alias Giovanni Manfredini.

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