Non ha stupito nessuno: le motivazione del ricorso contro il sequestro della statuetta lignea presentato da Giorgio Balestrieri, esecutore del testamento del conte Giacomo Maria Ugolini sono apparse da subito deboli. Il giudice per le appellazioni civili Ferroni, lo ha rigettato confermando il provvedimento di sequestro firmato dal commissario della legge Rita Vannucci, che ne dispose il blocco i primi di marzo quando dall’Eurocommercial bank spuntò fuori un tesoretto d’arte ricercato da due anni, da quando cioè Belastrieri e Boccardelli, l’altro segretario del conte, furono indagati in una maxi inchiesta per truffa.
Per la Vannucci una conferma preziosa ma il magistrato non si sbilancia sull’altro capitolo aperto: quello relativo alla rogatoria internazionale avviata dalla Procura di Torino che, credendo nella autenticità della statuetta, ne avrebbe chiesto il sequestro per una indagine relativa alla esportazione illegale di opera d’arte. Una volta censite comunque, se le opere risulteranno appartenere ad un Ente morale riconosciuto come è in effetti la Fondazione Ugolini dovrebbero entrare nel patrimonio dei beni inalienabili. Ben custodite dunque all’interno dei confini della Repubblica di San Marino. Anche in questo caso, pertanto, non dovrebbero esserci sorprese.
Sara Bucci
Per la Vannucci una conferma preziosa ma il magistrato non si sbilancia sull’altro capitolo aperto: quello relativo alla rogatoria internazionale avviata dalla Procura di Torino che, credendo nella autenticità della statuetta, ne avrebbe chiesto il sequestro per una indagine relativa alla esportazione illegale di opera d’arte. Una volta censite comunque, se le opere risulteranno appartenere ad un Ente morale riconosciuto come è in effetti la Fondazione Ugolini dovrebbero entrare nel patrimonio dei beni inalienabili. Ben custodite dunque all’interno dei confini della Repubblica di San Marino. Anche in questo caso, pertanto, non dovrebbero esserci sorprese.
Sara Bucci
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