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I resti dell’auto della scorta del giudice Falcone a Rimini

6 mag 2017
I resti dell’auto della scorta del giudice Falcone a Rimini
I resti dell’auto della scorta del giudice Falcone a Rimini - I resti di quell’auto sono diventati una teca-monumento itinerante, che arriverà a Palermo il 23 mag...
Folla di studenti a Riccione per una iniziativa che mette 'in marcia la memoria'. In occasione del venticinquesimo anniversario della strage di Capaci, i resti di quell'auto, ora conservati in una teca-monumento itinerante presso la Scuola allievi agenti di Polizia di Peschiera del Garda, stanno compiendo una marcia di sensibilizzazione che toccherà alcune città italiane.
Quarto Savona 15 è la sigla radio della vettura della questura di Palermo che il 23 maggio 1992, a Capaci, saltò in aria con a bordo il capo scorta, Antonio Montinaro e i due agenti, Vito Schifani e Rocco Dicillo. Scortava la Croma bianca sulla quale morirono il Giudice Giovanni Falcone e la moglie Francesca Morvillo. In occasione del venticinquesimo anniversario i resti di quell'auto, conservati in una teca-monumento stanno compiendo una marcia di sensibilizzazione che arriverà a Palermo per la ricorrenza dell'attentato e che oggi hanno fatto tappa in Romagna.  Al liceo Liceo Volta - Fellini  studenti e autorità cittadine per un momento di confronto che le parole della signora Montinaro, moglie del capo scorta, hanno reso particolarmente toccante. : "Quell’auto per me e per i miei figli rappresenta la tomba di Antonio dove sono racchiusi i suoi ultimi pensieri e il suo sangue” “e continuare a farla camminare è il simbolo che la mafia ha perso perché dopo 25 anni noi siamo qui a ricordare gli uomini dello Stato mentre i mafiosi non sono nessuno e non meritano neanche di essere nominati. Poi le parole del procuratore nazionale antimafia Franco Roberti "Legalità significa conformità della legge alla Costituzione, significa non far mancare gli strumenti per il contrasto alla mafia e al crimine, non fare accordi elettorali, non fare affari con coloro che fanno parte di associazioni criminali, ma soprattutto non voltarsi dall'altro lato. Le istituzioni devono meritare la fiducia dei cittadini. La lotta alla criminalità e alla mafia è necessaria per lo sviluppo democratico ed economico del Paese". Poi la campagna di sensibilizzazione si è spostata a Rimini, da dove è ripartita alla volta di Macerata

SB

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