Egregio Direttore,
Le vacanze estive sono alle porte, le scuole fra poco chiuderanno e i nostri ragazzi, quelli volenterosi, andranno alla ricerca di qualche lavoretto estivo. Parte la caccia e il passaparola per poter trovare un'occupazione di alcuni mesi e così ci si ritrova anche ad andare presso il nostro ufficio di collocamento; ci si iscrive e si ritira la lista delle richieste di lavoro presso gli operatori di San Marino, prevalentemente nel settore turistico commerciale, in quello alberghiero e della ristorazione. Una cosa che salta subito agli occhi sono quelle richieste mirate che sembrano fatte su misura, come se il ritratto di chi dovrà occupare quel posto fosse già stato fatto. Un esempio? Cercasi commesse di lingua russa, oppure commesso di lingua polacca, con tutto il rispetto per i turisti provenientI dalla Russia e dalla Polonia, ma alla Dogana i turisti di altre nazionalità vengono fermati e rimandati indietro? Si potrebbe capire se venisse richiesta la lingua inglese, ma il Russo e il Polacco che ci azzeccano? E’ chiaro che sono assunzioni mirate a persone già a portata di mano magari avvenenti o parenti e in amicizia con altre in loco. Poi che non si venga a dire che i nostri ragazzi sono bamboccioni, forse bisognerebbe dire a coloro che richiedono mano d’opera che prima di rivolgersi a quella straniera sarebbe meglio vagliare quella esistente in Repubblica, o no? Chi dirige gli uffici preposti potrebbe o no dare una corsia privilegiata ai nostri giovani? Se qualcuno volesse rispondere sarebbe cosa gradita.
Lettera firmata
Le vacanze estive sono alle porte, le scuole fra poco chiuderanno e i nostri ragazzi, quelli volenterosi, andranno alla ricerca di qualche lavoretto estivo. Parte la caccia e il passaparola per poter trovare un'occupazione di alcuni mesi e così ci si ritrova anche ad andare presso il nostro ufficio di collocamento; ci si iscrive e si ritira la lista delle richieste di lavoro presso gli operatori di San Marino, prevalentemente nel settore turistico commerciale, in quello alberghiero e della ristorazione. Una cosa che salta subito agli occhi sono quelle richieste mirate che sembrano fatte su misura, come se il ritratto di chi dovrà occupare quel posto fosse già stato fatto. Un esempio? Cercasi commesse di lingua russa, oppure commesso di lingua polacca, con tutto il rispetto per i turisti provenientI dalla Russia e dalla Polonia, ma alla Dogana i turisti di altre nazionalità vengono fermati e rimandati indietro? Si potrebbe capire se venisse richiesta la lingua inglese, ma il Russo e il Polacco che ci azzeccano? E’ chiaro che sono assunzioni mirate a persone già a portata di mano magari avvenenti o parenti e in amicizia con altre in loco. Poi che non si venga a dire che i nostri ragazzi sono bamboccioni, forse bisognerebbe dire a coloro che richiedono mano d’opera che prima di rivolgersi a quella straniera sarebbe meglio vagliare quella esistente in Repubblica, o no? Chi dirige gli uffici preposti potrebbe o no dare una corsia privilegiata ai nostri giovani? Se qualcuno volesse rispondere sarebbe cosa gradita.
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