Il 31 luglio del 1849, Garibaldi, inseguito dagli Austriaci, entra a San Marino con un migliaio di reduci della Repubblica Romana. Ed è subito circondato: da diecimila soldati, ben armati, ben comandati. I Sammarinesi si mettono in mezzo come mediatori. Bloccano le parti. Poi, nella notte, fanno scappare Garibaldi, sua moglie Anita e gli ufficiali più compromessi, ed aiutano con cure, vettovaglie, danaro e salvacondotti gli altri rimasti intrappolati.
I Capitani Reggenti hanno celebrato la ricorrenza depositando una corona di alloro ai piedi della statua dedicata all’eroe dei due mondi. E come sempre la banda militare ha intonato l’inno garibaldino, quello italiano e l’inno nazionale sammarinese. Quest’anno, in occasione del bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi, in programma anche la conferenza aperta dall’intervento del Segretario di Stato per gli affari esteri Fiorenzo Stolfi che ha voluto sottolineare come, gli ideali sostenuti da Garibaldi costituiscano una preziosa realtà risorgimentale. Il messaggio di libertà che è alla base delle sue gesta e del suo pensiero, ha detto, resta un contributo per l’umanità ed è alla base delle battaglie progressiste a cui si ispira l’operato della nostra Repubblica sul piano internazionale. L’ambasciatore di San Marino in Italia Barbara Para, ha dato lettura della commossa lettera inviata da Vittoria Garibaldi, nipote di Ricciotti, uno dei figli di Giuseppe e Anita Garibaldi. Se il mio bisnonno non avesse trovato rifugio a San Marino, scrive, la storia avrebbe preso un altro corso. Noi tutti vi dobbiamo molto. Vivete felici, conclude Vittoria Garibaldi. Il vostro paese è sacro già da secoli alla libertà. Lo storico Verter Casali ha dedicato il proprio intervento ai fatti e alle ripercussioni interne che hanno fatto seguito allo scampo di Garibaldi sul Titano.
I Capitani Reggenti hanno celebrato la ricorrenza depositando una corona di alloro ai piedi della statua dedicata all’eroe dei due mondi. E come sempre la banda militare ha intonato l’inno garibaldino, quello italiano e l’inno nazionale sammarinese. Quest’anno, in occasione del bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi, in programma anche la conferenza aperta dall’intervento del Segretario di Stato per gli affari esteri Fiorenzo Stolfi che ha voluto sottolineare come, gli ideali sostenuti da Garibaldi costituiscano una preziosa realtà risorgimentale. Il messaggio di libertà che è alla base delle sue gesta e del suo pensiero, ha detto, resta un contributo per l’umanità ed è alla base delle battaglie progressiste a cui si ispira l’operato della nostra Repubblica sul piano internazionale. L’ambasciatore di San Marino in Italia Barbara Para, ha dato lettura della commossa lettera inviata da Vittoria Garibaldi, nipote di Ricciotti, uno dei figli di Giuseppe e Anita Garibaldi. Se il mio bisnonno non avesse trovato rifugio a San Marino, scrive, la storia avrebbe preso un altro corso. Noi tutti vi dobbiamo molto. Vivete felici, conclude Vittoria Garibaldi. Il vostro paese è sacro già da secoli alla libertà. Lo storico Verter Casali ha dedicato il proprio intervento ai fatti e alle ripercussioni interne che hanno fatto seguito allo scampo di Garibaldi sul Titano.
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