Entro la prossima estate gli abitanti dei paesi marchigiani colpiti dal terremoto potranno tornare a vivere nei loro comuni, seppure in case temporanee. E' la previsione fornita da Cesare Spuri, dirigente della protezione civile delle Marche.
Prima di tutto, si dovranno superare alcuni passaggi. Il primo è quello della raccolta e dello smaltimento delle macerie, ha affermato Spuri. In contemporanea, c'è la necessità di aumentare il personale nei municipi, per sbrigare più velocemente le pratiche legate agli edifici coinvolti. Si parla di 217 lavoratori da impiegare.
Per la ricostruzione si dovrà attendere. Intanto è in programma di restituire ai proprietari le abitazioni lievemente danneggiate, grazie a un accesso veloce ai finanziamenti, così da liberare hotel e altri luoghi dove oggi si trovano gli sfollati.
Mauro Torresi
Nel video l'intervista a Cesare Spuri, dirigente della protezione civile delle Marche
Prima di tutto, si dovranno superare alcuni passaggi. Il primo è quello della raccolta e dello smaltimento delle macerie, ha affermato Spuri. In contemporanea, c'è la necessità di aumentare il personale nei municipi, per sbrigare più velocemente le pratiche legate agli edifici coinvolti. Si parla di 217 lavoratori da impiegare.
Per la ricostruzione si dovrà attendere. Intanto è in programma di restituire ai proprietari le abitazioni lievemente danneggiate, grazie a un accesso veloce ai finanziamenti, così da liberare hotel e altri luoghi dove oggi si trovano gli sfollati.
Mauro Torresi
Nel video l'intervista a Cesare Spuri, dirigente della protezione civile delle Marche
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