Non solo mettere i conti in ordine ma spostare sul singolo la scelta di uscire dal mondo del lavoro.
La relazione della Commissione di studio sulla previdenza sammarinese mette in fila i dati e introduce una serie di correttivi per riformare l'impianto mantenendo “la solidità del patrimonio accumulato”.
Si ipotizza il part time con la possibilità per il lavoratore “prossimo alla pensione di ridurre il proprio orario e godere in parte, in via anticipata, del trattamento economico”.
Flessibilità in uscita per “le pensioni di vecchiaia e riassetto di quella per le pensioni di anzianità, con attenzione a non mettere in crisi il meccanismo di sostenibilità della ripartizione tra lavoratori attivi e non, attraverso un meccanismo di “premio” per chi esce dal mercato del lavoro più tardi e di “penalizzazione” per chi intende anticipare al massimo l’entrata in quiescenza.
Altra proposta: l'adeguamento automatico “alla speranza di vita”. La Commissione si è occupata anche di secondo pilastro e della razionalizzazione dei costi di gestione dei fondi di previdenza sociale e complementare.
Un'ipotesi la "riduzione della contribuzione per i giovani lavoratori di prima occupazione, per un determinato numero di anni, per renderli più appetibili sul mercato". Allo stesso tempo prevedere che la riduzione del carico contributivo di primo pilastro sia compensato in parte da una maggiore contribuzione verso FondISS, magari attraverso l’obbligo per i nuovi occupati di destinare parte del proprio TFR alla previdenza complementare, garantendo in questo modo che i primi contributi versati nella vita lavorativa siano rivalutati e aumentino la pensione integrativa di fine carriera.
VA
La relazione della Commissione di studio sulla previdenza sammarinese mette in fila i dati e introduce una serie di correttivi per riformare l'impianto mantenendo “la solidità del patrimonio accumulato”.
Si ipotizza il part time con la possibilità per il lavoratore “prossimo alla pensione di ridurre il proprio orario e godere in parte, in via anticipata, del trattamento economico”.
Flessibilità in uscita per “le pensioni di vecchiaia e riassetto di quella per le pensioni di anzianità, con attenzione a non mettere in crisi il meccanismo di sostenibilità della ripartizione tra lavoratori attivi e non, attraverso un meccanismo di “premio” per chi esce dal mercato del lavoro più tardi e di “penalizzazione” per chi intende anticipare al massimo l’entrata in quiescenza.
Altra proposta: l'adeguamento automatico “alla speranza di vita”. La Commissione si è occupata anche di secondo pilastro e della razionalizzazione dei costi di gestione dei fondi di previdenza sociale e complementare.
Un'ipotesi la "riduzione della contribuzione per i giovani lavoratori di prima occupazione, per un determinato numero di anni, per renderli più appetibili sul mercato". Allo stesso tempo prevedere che la riduzione del carico contributivo di primo pilastro sia compensato in parte da una maggiore contribuzione verso FondISS, magari attraverso l’obbligo per i nuovi occupati di destinare parte del proprio TFR alla previdenza complementare, garantendo in questo modo che i primi contributi versati nella vita lavorativa siano rivalutati e aumentino la pensione integrativa di fine carriera.
VA
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