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Rimini, acquisite aree su cui c'erano abusi edilizi

13 gen 2016
Comune di Rimini
Comune di Rimini
Il Comune di Rimini ha acquisito al patrimonio pubblico dieci aree, su cui sono stati realizzati abusi edilizi che, nonostante le ordinanze d'ingiunzione effettuate, non sono stati demoliti entro i termini impartiti. E' quanto si legge in una nota dell'Amministrazione della città romagnola secondo cui si tratta di dieci aree, dal valore determinato in 355.150 euro, sparse in tutto il territorio comunale in via Maderna, via Sant'Aquilina, via Maceri, via Sarzana, via Crispi, via Lotti, via Faenza, via Montechiaro, Lungomare Tintori. Si tratta, viene spiegato, "degli effetti delle norme previste dal Testo unico per l'Edilizia del 2001 che dispone l'acquisizione di diritto gratuitamente al patrimonio del Comune dei beni e dell'area di sedime delle opere analoghe a quelle abusive qualora non venga ottemperata l'ordinanza d'ingiunzione alla demolizione". Nel corso del 2015, sottolinea l'Amministrazione riminese sono stati 1.460 gli accertamenti svolti per il controllo di cantieri e immobili e per l'espletamento di indagini di Polizia giudiziaria. In particolare "sono stati 790 gli atti di Polizia giudiziaria redatti per il completamento delle notizie di reato e delle indagini di polizia giudiziaria; 281 notizie di reato redatte a seguito degli accertamenti svolti, riguardanti violazioni alla normativa urbanistica/edilizia, alla normativa sismica e paesaggistica; 70 le violazioni penali contestate per la mancanza del certificato di collaudo; 11 le violazioni contestate per dichiarazioni false; 130 deleghe di indagini svolte a seguito di disposizione della Procura della Repubblica; 9 cantieri sottoposti a sequestro giudiziario; 28 cantieri regolari; 60 le pratiche inoltrate allo Sportello Unico per l'Edilizia per la valutazioni di merito". Infine, sono state "sette le demolizioni di abusi edilizi ordinate dalla Giunta comunale con cui all'intervento di ripristino dello stato dei luoghi farà seguito il recupero delle spese sostenute nei confronti del soggetto privato responsabile dell'abuso edilizio".

(ANSA)

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