“Non ritiriamo il bando”. Chiude così una commissione attesa e accesa l'assessore alla scuola, Mattia Morolli. Gli appalti sono necessari, la gestione diretta è troppo onerosa. Problema di costi, dunque, e conti alla mano i tecnici prospettano le conseguenze: la stabilizzazione del personale farebbe saltare 100 posti e altrettanti bambini sarebbero a casa, mentre il bando per la gestione integrata consentirebbe di mantenere l'attuale numero di sezioni, insieme alla qualità dell'offerta, anzi, potenziando i servizi in diverse fasce orarie. L'Amministrazione va avanti e restano così i motivi della protesta che ha animato Rimini in queste ultime settimane, in testa, le ragioni delle maestre precarie.
Una assemblea partecipata, oltre che dalle insegnanti, anche dai genitori, amareggiati nel vedere sempre meno risorse pubbliche a favore della scuola. Così le organizzazioni sindacali che tornano a chiedere di ritirare il bando a due settimane dalla scadenza, nonché ad invocare come soluzione, il decreto Madia.
Nel video, l'intervista a Graziano Urbinati, segretario provinciale Cgil Rimini e ad una rappresentante delle maestre precarie Annalisa Penzi
Una assemblea partecipata, oltre che dalle insegnanti, anche dai genitori, amareggiati nel vedere sempre meno risorse pubbliche a favore della scuola. Così le organizzazioni sindacali che tornano a chiedere di ritirare il bando a due settimane dalla scadenza, nonché ad invocare come soluzione, il decreto Madia.
Nel video, l'intervista a Graziano Urbinati, segretario provinciale Cgil Rimini e ad una rappresentante delle maestre precarie Annalisa Penzi
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