Più prevenzione e più comunicazione. La direttiva comunitaria sposta l'attenzione dal profilo ambientale a quello sanitario e mette in primo piano la salute dai rischi derivanti dalla scarsa qualità delle acque di balneazione. La delibera provinciale individua inoltre i tratti di mare vietati alla balneazione per motivi igienico-sanitari – come la foce dei fiumi - e per motivi di sicurezza, come l’imboccatura dei porti). Sarà compito dei sindaci segnalare le acque vietate alla balneazione permanentemente o in seguito ad inquinamenti di breve durata. I monitoraggi passeranno da bisettimanali a mensili, ma ci sarà maggiore comunicazione che sarà a carico dei Comuni tramite informazioni sulla battigia. Se un’analisi di routine rileva un superamento dei valori limite scatta il divieto di balneazione, che sarà ritirato solo in seguito ad un ulteriore prelievo favorevole. A Rimini la nuova normativa ha già trovato in parte applicazione: sono già state individuate le acque di balneazione e i punti di campionamento che passano da 38 a 47.
Sara Bucci
Sara Bucci
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