Nessuna relazione tra le "allerte sanitarie" registrate a Rimini nell'estate del 2012, quando furono segnalati da cittadini casi di malessere in seguito bagni in acqua, e le aperture degli scarichi a mare. E' quanto emerge, spiega una nota dell'Amministrazione riminese, da un'analisi condotta dall'Ausl di Rimini dall'Istituto Superiore di Sanità. "Nel corso della stagione balneare 2012 - si legge nella nota - l'Ausl di Rimini ha attivato un 'Sistema di sorveglianza sindromica' svolto tra il primo giugno e il 30 settembre 2012, che ha coinvolto diverse strutture e diversi operatori sanitari (Pronto Soccorso degli ospedali, Guardia medica e guardia turistica, medici di famiglia e pediatri). Lo studio unico in Europa nel suo genere - viene osservato - ha preso in esame le allerte sanitarie rilevate confrontandole temporalmente con eventi ambientali di particolare interesse, ovvero l'apertura degli sfioratori fognari e gli eventi rilevanti per presenza di turisti oltre la norma" come ad esempio la Notte rosa, il Meeting. A seguito di valutazione dello studio sia da parte dell'Istituto Superiore di Sanità che da parte dell'Ausl di Rimini, prosegue la nota "è stato concluso che non è possibile metter in relazione i giorni in cui si è avuta un'allerta con l'apertura degli sfioratori fognari della città di Rimini. In conclusione non è stato evidenziato nessun evento sanitario rilevante e non vi è nesso temporale tra le allerte registrate e gli eventi ambientali contestualmente verificatesi".
(ANSA)
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