Rimini piange non solo il re della notte, ma anche l’uomo di classe che era Gianni Fabbri. Tra le numerose reazioni all’improvvisa morte dell’inventore di un modo di interpretare il divertimento, quella del sindaco Ravaioli va oltre il cliché per ricordare la persona mai banale, che ha contribuito a far conoscere Rimini nel mondo, attraverso la sua anima più vera e positiva. Gianni Fabbri aveva 63 anni e per oltre 30 e’ stato il proprietario della mitica discoteca “Paradiso” sulle colline riminesi. Inventore e anticipatore di mode e tendenze, è stato il pioniere del diffondersi delle discoteche come luoghi di divertimento notturno di massa. Oltre alle tantissime gioie, la vita di Gianni Fabbri fu anche segnata da diversi dolori. Il più importante della sua vita e’ stato forse l’arresto, avvenuto 7 anni fa, per le accuse di un pentito di essere coinvolto in una storia di droga. Fu prosciolto da ogni accusa, ma restò in carcere 15 giorni. Nell’88, in un incidente stradale, persero la vita la sua compagna, Maria Grazia, figlia di Licio Gelli e una amica di famiglia. 3 anni fa la città di Rimini lo ha insignito del Sigismondo d’oro, il premio concesso ai suoi concittadini più illustri, per avere contribuito a creare una immagine nuova della città. “Cosa avrei potuto fare d’altro nella vita, ha ricordato Gianni Fabbri, se non cercare di trasformare in realtà i sogni, i desideri della gente?”
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