Dopo il referendum che ha sancito, con un netto 84%, il passaggio di sette Comuni dell’alta Valmarecchia alla Romagna, la prima Commissione del Comune di Rimini ha approvato un ordine del giorno che vuole evitare - dopo la recente presentazione di un disegno di legge da parte del governo italiano che prevede la modifica dell’attuale procedura - di rimettere in discussione il risultato raggiunto.
Inoltre è stato chiesto ai parlamenti locali di farsi interpreti presso il governo e il parlamento italiano della volontà degli elettori e della comunità riminese.
Una scelta che non è piaciuta al Presidente della Provincia di Rimini. "La Commissione, scrive Fabbri, si mette ad armeggiare su un argomento così impegnativo e importante senza averne alcuna competenza amministrativa e produce il solito rito delle dichiarazioni che rischiano di rimanere semplici parole. Ecco perché, conclude Fabbri, invito ad evitare agitazioni e iniziative del tutto inadeguate come quelle della prima Commissione e a lavorare tutti insieme per raggiungere questo obiettivo che non può essere, ancora una volta, rimandato alle calende greche".
Inoltre è stato chiesto ai parlamenti locali di farsi interpreti presso il governo e il parlamento italiano della volontà degli elettori e della comunità riminese.
Una scelta che non è piaciuta al Presidente della Provincia di Rimini. "La Commissione, scrive Fabbri, si mette ad armeggiare su un argomento così impegnativo e importante senza averne alcuna competenza amministrativa e produce il solito rito delle dichiarazioni che rischiano di rimanere semplici parole. Ecco perché, conclude Fabbri, invito ad evitare agitazioni e iniziative del tutto inadeguate come quelle della prima Commissione e a lavorare tutti insieme per raggiungere questo obiettivo che non può essere, ancora una volta, rimandato alle calende greche".
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