Rimini è la seconda città in Italia a misura di “under 30”. Un posto d'onore che, secondo la Camera di Commercio di Monza e Brianza, si è conquistata in virtù delle qualità della vita che nel suo insieme riesce a garantire. Ben lontana dalla vecchia e vuota immagine del “divertimentificio”, Rimini si colloca sul podio delle città più gradite ai giovani non solo per la capacità di assicurare opportunità di svago e spettacolo, ma anche per gli aspetti formativi e culturali. “L'indice di vivibilità giovanile”, così viene definito, emerge da un calcolo basato su 21 indicatori ricavati dalle indagini statistiche dell'Istat e dal Registro delle imprese. Indicatori che riguardano il tasso di occupazione e di disoccupazione, l'andamento economico generale, la densità delle imprese sul territorio, il dinamismo dell’imprenditoria giovanile ma anche la qualità dei negozi, dei bar e delle discoteche, degli impianti sportivi, delle biblioteche. Una serie di valutazioni che portano Rimini al secondo posto, in crescita rispetto al terzo dello scorso anno, e che comunque premiano le località di provincia rispetto alle metropoli. Le grandi città figurano solo dal quarto posto in giù, dove si trova, ad esempio, Milano. Torino è nona, Roma solo al 12esimo posto, Napoli 26esima. Prato, Trieste, Novara e Bergamo occupano le postazioni dal quinto all’ottavo gradino, mentre Pistoia chiude la top ten. Nello specifico, Bolzano spicca per le maggiori opportunità di lavoro, seguita da Vicenza e Lecco, mentre il lavoro autonomo prevale nel sud, con in testa Catanzaro, seguita da Reggio Calabria e Lecce. La città più “colta” risulta Trieste, che si colloca al primo posto nella classifica dell’istruzione, seguita da Isernia e Oristano. Per ciò che riguarda servizi e tempo libero Rimini ottiene la medaglia d'oro mentre al secondo e terzo posto ci sono, rispettivamente, Livorno e Lucca.
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