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Rinnovo contratto Pa: i sindacati si dicono soddisfatti e fanno chiarezza sull'allegato 2

di Maria Letizia Camparsi
29 nov 2023

Dopo il governo, anche i sindacati esprimono soddisfazione per il rinnovo del contratto pubblico impiego. L'ultimo era scaduto nel 2012, fanno notare. "La recente firma è storica, perché siamo riusciti a far sedere il governo al tavolo - spiegano - ed elaborare assieme un contratto che, a nostro avviso, è dignitoso, ma soprattutto è in linea con quelli del settore privato, a partire dai salari”. Un traguardo raggiunto grazie alla coesione delle tre sigle sindacali, con l'obiettivo di eliminare il precariato nella Pa. “Se un'azienda ha bisogno di dipendenti – continuano – li deve assumere”. In assemblea i lavoratori voteranno il testo concordato. "Finalmente abbiamo ridato il punto zero da cui si deve ripartire - commenta Francesca Busignani, segretario generale Usl -. Ricordiamoci che questo contratto va in scadenza a fine 2024. Almeno sei mesi prima bisogna cominciare a lavorare per farne uno nuovo nei tempi giusti. Così si andranno a riprendere anche quegli aspetti ancora non trattati". Il testo è una base di partenza. Probabilmente ci saranno anche contrattazioni di secondo livello. “Abbiamo cercato di uniformare salari e orari di lavoro – illustrano le federazioni –, oltre a estendere diritti al tempo determinato, come ad esempio l'aspettativa per gravi motivi familiari”. Inizia un percorso di valutazione per i dipendenti, al fine di monitorare la salute degli uffici pubblici e dei servizi erogati. Creata inoltre la Commissione pubblico impiego, alla quale i lavoratori si possono rivolgere per le controversie. In caso di esuberi, l'impegno è quello di ricollocare e convertire. La cassa integrazione rimane l'ultima ratio. Dunque diversi gli obiettivi raggiunti. "Mi soffermo su uno degli obiettivi più importanti - aggiunge Enzo Merlini, segretario generale Csdl -: il completamento dell'accordo sulla stabilizzazione, che prevedeva il nuovo regime normativo e retributivo. In assenza di questo i lavoratori non avrebbero poi avuto i diritti economici conseguenti. Il rammarico è che il percorso è stato finalmente completato per tutti, ad esclusione degli insegnanti". Nell'allegato 2, poi stralciato, erano previste circa 100 stabilizzazioni per il personale docente precario. Importante dunque ripartire subito con le trattative, in modo aperto e trasparente, per arrivare in breve a un nuovo accordo. La proposta dei sindacati, nel solco della normativa italiana, rimane quella del concorso pubblico e un anno di tutoraggio, poi la stabilizzazione. Sulle polemiche sollevate dagli insegnanti precari, i sindacati chiariscono: “Probabilmente ci sono stati dei fraintendimenti, soprattutto sul tema della maternità. Il periodo di congedo, per legge, viene sempre conteggiato negli anni di servizio”. "La maternità è contemplata da una legge apposita, che valeva anche sui contenuti dell'accordo stralciato - puntualizza Gianluca Montanari segretario generale Cdls -. Anche l'aspettativa che prende l'insegante precario è valida per la maturazione del punteggio ai fini della graduatoria. Credo sia un buon accordo perché tratta anche il welfare familiare. E questo non è di poco conto". 

Nel servizio le interviste a Francesca Busignani (segretario generale Usl), Enzo Merlini (segretario generale Csdl) e Gianluca Montanari (segretario generale Cdls)






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