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Rischio truffe: i consigli, soprattutto per gli anziani

16 giu 2008
Gendarmeria
Gendarmeria
In un recente passato erano stati segnalati casi per cui sconosciuti si presentavano alla loro porta facendo credere di dover riscuotere soldi in nome e per conto dei figli: alcuni purtroppo si fidavano e davano loro il denaro.
In altri casi, i truffatori si sono spacciati per tecnici incaricati di controllare i contatori di energia o di acqua.
A San Marino ci si può difendere meglio che nei grossi centri, suggerisce la Gendarmeria, perché magari si può chiamare direttamente l’azienda dei servizi e verificare se effettivamente i controlli siano o meno in atto. Quando chiedono soldi, comunque, cosa assai improbabile nel caso in cui fossero veri tecnici, sempre meglio chiamare la Gendarmeria per l’opportuna segnalazione.
Così come è tassativamente vietato rispondere alle e-mail che sembrano arrivare da enti affidabili come Poste Italiane o istituti di credito che invitano a collegarsi ad altri link correlati e chiedono dati personali o, peggio ancora, numeri di conti correnti. In gergo tecnico si chiama “phishing”, meccanismo col quale i truffatori tendono a far abboccare gli ignari utenti. L’unico consiglio è cestinare tutto.
Infine l’uso di false carte di credito, fenomeno che riguarda più da vicino i commercianti: in linea generale, suggeriscono sempre i gendarmi, è di controllare sempre la corrispondenza della firma su carta e ricevuta, di esigere un documento d’identità e non sottoforma di fotocopia.

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