Dalle riforme lavoro e pensioni al nodo dei rinnovi contrattuali i temi centrali della riunione confederale CDLS. Diversi gli aspetti che non convincono il sindacato e su cui chiedono interventi: "Il primo è la riduzione dei disincentivi alla pensione in quota - spiega Gianluca Montanari, segretario generale CDLS - sono troppo elevati per noi e colpiscono maggiormente solo la parte femminile, quindi purtroppo questo è un disincentivo che va assolutamente ribassato. Il secondo è quello del completamento del secondo pilastro FondISS e il terzo quello molto preoccupante la riduzione del deficit che occorre, previo tramite confronto con le parti sociali, sostanziare quello che dovrebbe essere il giusto livello dalla riserva tecnica dei fondi pensione. Attualmente abbiamo una proposta quasi prendere o lasciare che non ci soddisfa".
Se non arriveranno risposte, aggiunge Montanari, già stabilita una fase di mobilitazione nelle assemblee intercategoriali in cui potremmo farci sentire: “La condizione generale – afferma – ci preoccupa moltissimo. Purtroppo non si fanno i contratti, abbiamo solo fatto quelli del settore industria e artigianato, il caro vita impazza, si stima che a fine anno l'inflazione salirà fino al 9% e di conseguenza questo brucia quello che è stato l'aumento dei salari sui contratti fatti ma soprattutto pesa ancora di più su quei salari dove i contratti sono scaduti e non ancora rinnovati. Oltretutto - aggiunge - il carrello della spesa avanza, occorrerebbe un esercizio di apertura di un tavolo sulla politica dei redditi in modo tale che si possa sostanziare queste problematiche e tentare di contenere quello che è anche la spinta dei rincari dovuta alla crisi energetica".
Nel servizio l'intervista a Gianluca Montanari (Segretario generale CDLS)