Mai come in questi mesi, a livello globale, si è sentita la necessità di sistemi sanitari ben strutturati. In alcuni Paesi, durante l'epidemia, si è infatti assistito a situazioni, che parevano impossibili nell'Occidente industrializzato. Terapie intensive al collasso; fosse comuni, addirittura, negli Stati Uniti. Da qui un dibattito sugli effetti di un insufficiente finanziamento della sanità pubblica, a favore di quella privata. Tema che ha riguardato anche l'Italia, con non poche critiche al cosiddetto “modello Lombardo”. Diversa la situazione in Repubblica, dove la sanità privata è cresciuta non poco in questi anni, ma l'Ospedale ha comunque affrontato al meglio l'emergenza; mostrando reattività e duttilità forse inaspettate. “Siamo un'avanguardia – afferma il Segretario Ciavatta -, sull'universalità del servizio pubblico. Ben venga la sanità privata se si occupa di nicchie non coperte dalla struttura sanitaria pubblica e gratuita”. Un rapporto sinergico, insomma, secondo il Segretario di Stato, che non vede “una necessaria competizione” fra le due realtà. “Vedo una necessità per la sanità pubblica – aggiunge Roberto Ciavatta - di garantire a se stessa una sostenibilità, e utilizzare la sanità privata nel momento in cui abbia necessità di fare interventi che non riesce a coprire”.
Nel servizio l'intervista a Roberto Ciavatta – Segretario di Stato Sanità