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Rogo a Falciano: senza freni la sfida dei piromani

28 feb 2007
Fiamme
Fiamme
Ora la situazione è davvero preoccupante. Non solo cassonetti; adesso si cercano obiettivi di forte impatto, soprattutto simbolico. Provocare un incendio nell’abitazione dei famigliari del comandante della Polizia Civile significa dire “possiamo colpire come e quando vogliamo”.
E’ una sfida insomma, e a questo punto viene difficile pensare che dietro a questo e agli altri episodi di vandalismo di questi giorni ci sia una compagnia di ragazzini. E’ più probabile si tratti di un adulto – abile nel non farsi acciuffare – ma con un terribile desiderio di distruggere, forse uno squilibrato che ce l’ha con la Polizia Civile per chissà quale motivo: sono loro – del resto – a dover intervenire ogni volta che un cassonetto brucia.
L’azione di ieri sera è stata -tra virgolette- ben studiata. In una catasta di legna, nel cortile della casa dove vivono il padre ed il fratello del comandante Albina Vicini, sono stati inseriti, in profondità, 4 inneschi. Panni zuppi di alcool e altro materiale infiammabile. Rogo doveva essere e rogo è stato. Probabilmente l’obiettivo era quello di incendiare un capannone agricolo, proprio a ridosso della catasta di legna.
Gli ignoti vandali hanno rischiato di essere scoperti durante la laboriosa preparazione dell’azione: l’abitazione della famiglia Vicini è infatti a poche decine di metri dal luogo dell’incendio.
E ad accorgersi del rogo è stato proprio il fratello del comandante della Polizia Civile, mentre rientrava a casa. E’ stato lui a domare le fiamme prima ancora che giungessero i mezzi antincendio. Stupisce anche l’orario in cui si sono svolti i fatti: non nelle ore notturne, ma poco dopo le 19: un ulteriore segnale di sfida.

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