I gabbiani a Roma sono ormai tantissimi ed hanno invaso il centro storico. Si tratta di una progressiva colonizzazione, anche e soprattutto a causa di chi offre loro cibo.
Tranquilli, non siamo a questi livelli: nessun attacco alla Hithcock, ma certo a Roma i gabbiani sono tantissimi, da anni. Per i residenti una compagnia abituale, per i turisti quasi un'attrazione: il picco, dicono al Centro di recupero fauna selvatica di Roma, è stato nel 2013, quando ricoverarono 500 esemplari. In giro per la città almeno 5.000 coppie, per un totale di 10.000. E da uno studio realizzato per il Comune di Roma nel 2014, si vede chiaramente come il centro storico sia il luogo col maggior numero di siti riproduttivi. Perché ci sono comodi tetti sui quali nascondersi e, soprattutto, cibo a volontà, lasciato ovunque. La spazzatura a terra certo non aiuta.
Prendiamo una delle piazze più note di Roma, Campo de' Fiori: al termine del mercato, ecco come si presenta. Uno spettacolo desolante per chi lo osserva, ma una pacchia per i volatili.
Quindi, sorpresa, è colpa nostra se i gabbiani hanno deciso che Roma potesse diventare il loro habitat: risalendo il Tevere hanno scoperto nuovi posti dove trovare cibo, e li hanno colonizzati. Nel momento in cui nidificano, quel territorio sarà diventato loro, e non più nostro. Non è vero che i gabbiani sono più grandi, o più aggressivi: semplicemente, hanno capito che possono appropriarsi del nostro cibo dal momento in cui glielo abbiamo fornito. Non è neanche vero che la chiusura della discarica di Malagrotta abbia favorito l'insediamento in città: anzi, hanno un luogo in meno dove rifornirsi.
Francesca Biliotti
Nel video l'intervista a Francesca Manzia, responsabile del Centro di recupero fauna selvatica Lipu Roma
Tranquilli, non siamo a questi livelli: nessun attacco alla Hithcock, ma certo a Roma i gabbiani sono tantissimi, da anni. Per i residenti una compagnia abituale, per i turisti quasi un'attrazione: il picco, dicono al Centro di recupero fauna selvatica di Roma, è stato nel 2013, quando ricoverarono 500 esemplari. In giro per la città almeno 5.000 coppie, per un totale di 10.000. E da uno studio realizzato per il Comune di Roma nel 2014, si vede chiaramente come il centro storico sia il luogo col maggior numero di siti riproduttivi. Perché ci sono comodi tetti sui quali nascondersi e, soprattutto, cibo a volontà, lasciato ovunque. La spazzatura a terra certo non aiuta.
Prendiamo una delle piazze più note di Roma, Campo de' Fiori: al termine del mercato, ecco come si presenta. Uno spettacolo desolante per chi lo osserva, ma una pacchia per i volatili.
Quindi, sorpresa, è colpa nostra se i gabbiani hanno deciso che Roma potesse diventare il loro habitat: risalendo il Tevere hanno scoperto nuovi posti dove trovare cibo, e li hanno colonizzati. Nel momento in cui nidificano, quel territorio sarà diventato loro, e non più nostro. Non è vero che i gabbiani sono più grandi, o più aggressivi: semplicemente, hanno capito che possono appropriarsi del nostro cibo dal momento in cui glielo abbiamo fornito. Non è neanche vero che la chiusura della discarica di Malagrotta abbia favorito l'insediamento in città: anzi, hanno un luogo in meno dove rifornirsi.
Francesca Biliotti
Nel video l'intervista a Francesca Manzia, responsabile del Centro di recupero fauna selvatica Lipu Roma
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