Dopo gli sgomberi di piazza Indipendenza, parte dei migranti e dei rifugiati avevano stabilito un presidio a poca distanza dalla centralissima piazza Venezia, sui Fori Imperiali. Sgomberato anche questo presidio.
Da via Curtatone e piazza Indipendenza ai Fori Imperiali, in piazza Madonna di Loreto, a due passi da piazza Venezia. Migranti e rifugiati, dopo lo sgombero forzato, si erano in parte spostati in una zona ancor più centrale di Roma, dando vita ad un presidio con striscioni di protesta. Chiedono di fermare gli sgomberi forzati e di poter ottenere una casa, o comunque una sistemazione più consona. In 57 sono stati identificati dalle forze dell'ordine, tra cui polizia, carabinieri e sala operativa sociale. Con quest'ultima, servizio di emergenza sociale del Comune di Roma, i migranti hanno dato vita ad una trattativa, poiché la soluzione prospettata era quella di dividere le famiglie nei due centri di accoglienza di Casilina e Casalotti: donne e bambini da una parte, uomini da un'altra. Soluzione naturalmente non bene accolta dalle persone, che rifiutavano le divisioni forzate dei nuclei familiari. Alla fine tra i 57 identificati, in 29 hanno aderito alla proposta. Il presidio nel cuore di Roma non è più autorizzato dallo scorso 28 agosto: sequestrati infatti anche gazebo e striscione. Il tutto a pochi giorni dal vertice tra la sindaca di Roma Virginia Raggi e il ministro dell'Interno Marco Minniti, che stanno collaborando per risolvere l'emergenza abitativa nella Capitale.
Da via Curtatone e piazza Indipendenza ai Fori Imperiali, in piazza Madonna di Loreto, a due passi da piazza Venezia. Migranti e rifugiati, dopo lo sgombero forzato, si erano in parte spostati in una zona ancor più centrale di Roma, dando vita ad un presidio con striscioni di protesta. Chiedono di fermare gli sgomberi forzati e di poter ottenere una casa, o comunque una sistemazione più consona. In 57 sono stati identificati dalle forze dell'ordine, tra cui polizia, carabinieri e sala operativa sociale. Con quest'ultima, servizio di emergenza sociale del Comune di Roma, i migranti hanno dato vita ad una trattativa, poiché la soluzione prospettata era quella di dividere le famiglie nei due centri di accoglienza di Casilina e Casalotti: donne e bambini da una parte, uomini da un'altra. Soluzione naturalmente non bene accolta dalle persone, che rifiutavano le divisioni forzate dei nuclei familiari. Alla fine tra i 57 identificati, in 29 hanno aderito alla proposta. Il presidio nel cuore di Roma non è più autorizzato dallo scorso 28 agosto: sequestrati infatti anche gazebo e striscione. Il tutto a pochi giorni dal vertice tra la sindaca di Roma Virginia Raggi e il ministro dell'Interno Marco Minniti, che stanno collaborando per risolvere l'emergenza abitativa nella Capitale.
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